Verzuolo

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Verzuolo

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Provincia di Cuneo. Distante 24 chilometri circa dal capoluogo, insiste su di un sito abitato già dall’antichità. I primi signori medievali furono i Verzuolo e,  in seguito, il centro passò ai Marchesi di Saluzzo, alla Francia e quindi a casa Savoia.

Quello di V. fu un insediamento di banchieri: il primo di essi, ricordato negli atti, fu Giuseppe Mazod, che pagava una tassa annuale, assieme agli altri banchieri del Marchesato di Saluzzo nel 1590: la sua rata era composta da un censo di 5 scudi ed un introgio di 25[1].

Due anni più tardi gli ebrei di V. figurano tra i destinatari di una conferma dei privilegi concessa dalla Duchessa Caterina agli ebrei del Marchesato di Saluzzo e tra coloro che sono protetti dalle vessazioni degli inquisitori, godendo anche di un perdono generale[2].

I privilegi dei banchieri del Marchesato furono confermati nel 1598 dal Duca e il già ricordato Giuseppe figura anche tra i beneficiati del privilegio concesso da Carlo Emanuele nel 1603. In quest'anno egli fu proprietario di due banchi a V. e morì intorno al 1624, quando la gestione risulta, infatti, in mano agli eredi[3]: pochi anni dopo cessò l'attività feneratizia a V. e con essa anche la presenza ebraica.

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.


[1] Foa, S., Banchi e banchieri, p. 331 e segg.; Segre, R., Piedmont, doc. 1471-2, 1486, 1518, 1552, 1578, 1601, 1655, 1685, 1701, 1711, 1728, 1742.

[2] Segre, R., op. cit., doc. 1522.

[3] Foa, S., op. cit.,p. 482; Segre, R., op. cit., doc. 1678, 1761, 2040.

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