Titolo
Testo
Lanzo (Torinese)
Provincia di Torino. La prima notizia documentaria su L. risale al 1158: controllato alternativamente dal Marchesato di Susa, dei vescovi di Torino e dei Marchesi del Monferrato, passò poi ai Savoia.
La prima notizia relativa ad una presenza ebraica a L. risale al 1560, quando Vita Treves (Vidallo), ivi abitante, fu espulso perché accusato di troppa confidenza con i suoi concittadini cristiani. In realtà, però, lo stesso era ancora banchiere a L. dopo quella data e sappiamo che nel 1576 commerciava in panni. Sempre a L., Vita fu poi uno dei beneficiari dei privilegi concessi agli ebrei del Piemonte dal Duca Carlo Emanuele nel 1580 e della tolleranza emessa dal cardinale Filippo Guastavillani, Camerlengo apostolico, per i prestatori di Savoia (1584)[1].
Il posto di Vita era ormai stato preso, nel 1601, dal figlio Moysè, residente a Torino. L’ultima notizia dell'attività feneratizia ebraica a L. risale al 1624, quando la condotta fu concessa a Salomone Sacerdoti[2].
Bibliografia
Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.