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Provincia di Vercelli. D'origine romana, il Comune tardo medioevale venne infeudato a diverse famiglie nobili e seguì le sorti di Vercelli.
I deputati di Vercelli denunciarono nel 1549 al loro concilium sapientum che alcuni ebrei si erano insediati nei villaggi circostanti, compreso C., senza il consenso della città, chiedendo che essi fossero espulsi quare bonum esset eos expellere a dictis locis ut redeant Palestinam. Quando i deputati presentarono agli ebrei l'ordine di sfratto questi dimostravano i loro privilegi ducali ed il consiglio ordinò così ai primi di intervenire con il duca per dar luogo all’espulsione. Se il duca si fosse rifiutato, si sarebbe dovuto cercare di ottenere almeno un ordine che proibisse agli ebrei di esigere un interesse più alto di quello stabilito negli statuti di Vercelli. Gli sforzi del Comune non ebbero esito.
Nel 1605 Carlo Emanuele concesse licenza a Gabriel Scala di Casale M. di tenere un banco a C. e di negoziare nel centro[1].
Bibliografia
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.
[1] Segre, R., Piedmont, doc. 844, 846, 1785.