Carignano

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Carignano

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Provincia di Torino. Fu sotto la signoria dei vescovi di Torino, poi sotto quelle dei Provana e dei Romagnano, i quali si sottomisero ad Amedeo di Savoia nel 1286.

Maestro Manuele de Turri, medico ebreo a C., ottenne dal Duca II (III) di Savoia conferma della sua licenza di praticare la professione. Ulteriore conferma della lettera ducale fu emanata da papa Paolo III nel 1535, anno in cui egli  fu comunque detenuto ingiustamente nelle carceri di C. con il pretesto di esercitare senza permesso. Nel 1555 la vedova Ricca, tutrice dei figli minori Gabriele e Regina, fece causa in tribunale per riavere un prestito fatto nel 1553 al Comune di Chieri[1].

David Nizza, banchiere a C. nel 1580, comparve di fronte ai commissari della Camera ducale e sappiamo che usava d'una arma, della quale usavano i suoi antecessori, la quale è d'un campo azurro e dentro una torre rossa. Egli era ancora prestatore a C. negli anni 1584 e 1587 e morì verso il 1596, venendo sostituito dai suoi eredi[2].

Al principio del '600 abitavano a C. almeno tre famiglie ebree: quella di Gratiadio Treves, quella di Leone Levi de Fubine e quella di Giacob Ghediglia (che sicuramente fu banchiere). Esse furono in lite con un altro gruppo di ebrei a Torino e nel 1629 Abramo Ghediglia venne elencato tra i tassati a C.

Una della consuete inchieste governative gli ebrei delle varie località del ducato (intorno al 1624) costò una somma ingente alle Comunità ebraiche, tra cui quella di C.[3].  

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-90

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.

Simonsohn, S., The History of the  Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982–1986.


[1] Segre, R., Piedmont, doc. 803, 896; Simonsohn, S., Apostolic See, doc. 1771.

[2] Foa, S., Banchi e banchieri, p. 294;Segre, R., op. cit., 1294-5, 1361, 1428, 1639. Vedi anche Simonsohn, S., Jews in the Duchy of Milan, doc. 4048. Suo padre fu Leone e sua moglie Sara figlia di Davide de Castellanis Levitis.

[3] Segre, R., op. cit., doc. 1786, 2040-1.

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