Soresina

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Soresina

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Provincia di Cremona. Seguì le sorti di Cremona e nel 1321 cadde sotto il dominio di Galeazzo Visconti, signore di Milano, entrando a far parte del Ducato.

La prima notizia documentata relativa ad una presenza ebraica a S. risale al 1546 circa, quando Jacob (de Riva) e Pasqua, abitanti qui, chiesero dal governatore del luogo di poter incontrare la figlia che stava per convertirsi al cattolicesimo. Ella si convertì con il nome di Vittoria e, quando si sposò, chiese le dote al padre, che pagò 600 lire al marito in tre rate[1].

Nel 1542 e 1547 Josef di Iona, e suo padre Marco, figlio del defunto rabbi Iona, ottennero delle lettere dai conservatori degli ebrei del Ducato di Milano per poter fenerare a S. e a Castelleone. Ciò avvenne nonostante il fatto che Jacob de Riva (Ripa), alias Bachis, figlio del defunto Donato, abitasse a S. Finalmente, nel 1548, le parti si accordarono: Jacob pagò a Josef e Marco 200 lire per la cessione dei loro diritti nel banco di S.[2], dove restò almeno fino al 1556-8, quando viene nominato tra i banchieri che pagano delle tasse nel Ducato di Milano[3].

Lo stesso Jacob ed il figlio Mandolino furono minacciati di morte da un cliente del loro banco: dopo aver sottratto un pegno con la forza e assassinato un altro figlio di Jacob, il malvivente continuò a minacciare i prestatori, che ottennero il permesso di portare armi e di offrire un premio a chi avesse ucciso o arrestato l'aggressore. La vicenda proseguì dal 1564 al 1566 e non se ne conosce l’esito[4].  

Bibliografia

Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982-1986.


[1] Simonsohn, S., Milan, doc. 2514, 3002.

[2] Ivi, doc. 2560

[3] Ivi, doc. 2991

[4] Ivi, doc. 3268. Il figlio minore fu forse Sansone, che aveva 16 anni nel 1558. Ivi, p. 2363.

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