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Sansepolcro (Borgo San Sepolcro) (בורגו סנספולקרו)
Provincia di Arezzo. Fondata intorno al 1000, S. fu sotto il dominio dei Malatesta ed in seguito di Firenze.
Papa Martino V approvò e confermò nel 1430 la condotta firmata fra gli uomini di S., i Malatesta ed i fratelli Manuel e Bonaventura di Abramo[1].
Jacob e David di Salomone di Matassia di Sabato da Perugia furono, dal 1450, soci del banco[2] e un altro uomo d'affari, Davide di Abramo, abitava a S. nella seconda metà del '400 e si trasferiva poi in Umbria e nelle Marche, assumendo S. come appellativo. Altri ebrei oriundi da S. si trovavano in quell'epoca in Umbria. specialmente a Città di Castello[3].
Manuele da Camerino o “Manuellino”, titolare di uno dei più importanti banchi fiorentini, quello “della Vacca”, dalla metà circa all’ultimo trentennio del XV secolo, aveva anche un banco a S.[4]: egli è, infatti, qui attestato nel 1465 e sappiamo che oltre a con dividere la titolarità con il fratello Abramo, aveva molto probabilmente tra i soci Isacco del fu Salomone da Città di Castello, il cui padre era già stato associato ai da Perugia[5].
Nel 1485 lo stesso Isacco, abitante a S., fu implicato in un’intricata vicenda giudiziaria in cui si trovarono coinvolti Vitale da Pisa e altri ebrei[6] e nel 1489 risultava ancora presente nella località[7].
Nel 1548 gli Abravanel ottennero di poter aprire un banco a S., ma il comune si oppose.
Dall’inchiesta del 1570 sugli stanziamenti ebraici nel Granducato, non ne risultavano più a S.[8].
Bibliografia
Cassuto, U., Gli ebrei a Firenze nell’età del Rinascimento, Firenze 1918.
Luzzati, M., Matrimoni e apostasia di Clemenza di Vitale da Pisa, pp.58-106; I legami fra i banchi ebraici toscani ed i banchi ebraici veneti e dell’Italia settentrionale; spunti per una riconsiderazione degli ebrei nell’età del Rinascimento, pp.235-263; Dal prestito al commercio: gli Ebrei dello Stato fiorentino nel secolo XVI, pp. 265-295, in Idem, La casa dell’Ebreo, Pisa 1985.
Simonsohn S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
Toaff, A., The Jews in Umbria, Leiden-New York-Köln 1993-94.
Toniazzi, M., I “da Camerino”: una famiglia ebraica italiana fra Trecento e Cinquecento, tesi di Dottorato presso l’Università di Firenze 2013, Tutor Prof. G. Pinto.
[1] Simonsohn, S., Apostolic See, Doc. 671.
[2] Archivio di Stato di Firenze, Capitoli, Appendice, n. 29, c. 45, citato in Luzzati, M., La casa dell’Ebreo, p. 241, n. 29.
[3] Toaff, A., Umbria, doc. 1348, 1393, 1407, 1484, 1599 e passim.
[4] Cassuto, U., Gli ebrei a Firenze nell’età del Rinascimento, p. 261.
[5] Cfr. Toniazzi, M., I “da Camerino”, pp. 121-122.
[6] Luzzati, M., La casa dell’Ebreo, p. 70 e segg.
[7] Toniazzi, M., I “da Camerino”, p. 122.
[8] Ivi, p. 273; cfr. la voce “Anghiari” della presente opera.