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Lucignano (לוצ'יג'אנו)
Provincia di Arezzo. Disputato tra Firenze e Siena, nella prima metà del XIV secolo fu libero Comune, ma passò definitivamente sotto il dominio di Firenze nel 1554.
Una presenza ebraica della località si ha già all’inizio del XV secolo, con Salomone di Sabato da Terracina, associato nei banchi di Pescia e Prato, che risultava risiedervi, mentre il figlio Bonaventura sarebbe stato attivo nel prestito altrove[1].
Sappiamo che nel 1436 era operante a L. un banco feneratizio cui era legato Isacco di Consiglio da Forlì[2] e dall’imposizione del governo senese, nel 1464, di pagare la trigesima a tale Angelo di L., in aggiunta alla tassa annua per la condotta, si deduce che il prestito ebraico non si era interrotto[3].
Durante il pontificato di Paolo II (1464-1471), gli ebrei locali furono accusati di aver percosso e messo in croce una donna cristiana[4], mentre, nel 1483, il vescovo di Arezzo ricevette dal Papa l’incarico di dare l’assoluzione, previa penitenza, alla popolazione di L. per la stipulazione di una condotta feneratizia con Mele di Toscanella (Tuscania)[5].
Verso l’inizio del XVI secolo, il banco di L. era ancora in funzione[6] ed un indizio di un prosieguo della presenza ebraica nel primo quindicennio del XVIII secolo, è costituito dal fatto che gli appaltatori ebrei sansavinesi della vendita del tabacco e dell’acquavite assegnarono allora il subappalto di questi generi per L. ad altri correligionari della zona, dei quali, tuttavia, non è specificato il luogo di residenza[7].
Bibliografia
Boesch Gajano, S., Il Comune di Siena e il prestito ebraico nei secoli XIV e XV: fonti e problemi, in Aspetti e problemi della presenza ebraica nell’Italia centro-settentrionale (secoli XIV e XV), Roma 1983, pp. 177-225.
Cassandro, M., Gli ebrei e il prestito ebraico a Siena nel Cinquecento, Milano 1979.
Cassuto, U., Gli ebrei a Firenze nell’età del Rinascimento, Firenze 1918.
Luzzati, M., I legami fra i banchi ebraici toscani ed i banchi veneti dell’Italia settentrionale: spunti per una riconsiderazione del ruolo economico e politico degli ebrei nell’età del Rinascimento, in Id., La casa dell’Ebreo, Pisa 1985, pp. 237-263.
Salvadori, R.G. - Sacchetti, G., Presenze ebraiche nell’Aretino dal XIV al XX secolo, Firenze 1990. Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
[1] Cassuto, U., Gli ebrei a Firenze nell’età del Rinascimento, p. 126, n. 1.
[2] Archivio di Stato di Pisa, Gabella dei Contratti, n. 12, c. 74, citato in Luzzati, M., La casa dell’Ebreo, p. 240, n. 18.
[3] Boesch Gajano, S., Il Comune di Siena e il prestito ebraico nei secoli XIV e XV: fonti e problemi, p. 217.
[4] Mengozzi, N., Il pontefice Paolo II e i Senesi (1464-1471), in Bollettino Senese di Storia patria 22 (1915), pp. 253-302, p. 263 e segg., citato in Boesch Gajano, S., op. cit., p. 218, n.116.
[5] Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, doc.1025.
[6] Archivio di Stato di Siena, Concistoro, n. 700, c. 13r.v., citato in Cassandro, M., Gli ebrei e il prestito ebraico a Siena nel Cinquecento, p. 9, n. 27.
[7] Salvadori, R. – Sacchetti, G., Presenze ebraiche nell’Aretino dal XIV al XX secolo, p. 88, n. 46.