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Chianciano (קיאנצ'אנו)
Provincia di Siena. Sito in un’area abitata già in epoca preistorica, C. fu noto e frequentato fin dall’età etrusca e romana per le sue fonti termali.
Un documento del 1512 attesta l’esistenza di un banco ebraico a C.[1] ed in seguito, risultava fenerare qui l’ebreo Raffaello, la cui figlia, Diana, aveva sposato Agnolo (Shabbetay Elhanan) di Laudadio da Rieti[2].
Uno dei 'scandali' più noti, in materia matrimoniale, in cui furono coinvolti gli ebrei italiani del '500, si svolse intorno alla vedova Rosa da Montalcino, abitante a C. e vide opporsi due famiglie fra le maggiori dell'Italia rinascimentale. La questione verteva sul dubbio se lo scioglimento del fidanzamento (o quasi) di Rosa con Isacco di Me'ir Da Noto, a Pesaro, richiedesse o meno un formale atto di ripudio (get) e agitò la mente di decine di rabbini, essendo discussa per un anno e mezzo (1534-5). Alla fine la diatriba (compreso il fidanzamento) fu risolta con un patto raggiunto da ambedue le parti a Bologna[3].
Bibliografia
Cassandro, M., Gli ebrei e il prestito ebraico a Siena nel Cinquecento, Milano 1979.
Parashiot (Boksenboim, Y., ed.), Tel Aviv 1986 (ebr.).
Diena, A., Responsa (Boksenboim, Y., ed.), Tel Aviv 1977-9 (ebr.).
[1] Archivio di Stato di Siena (in seguito ASS), Balia, n. 57, cc. 42r-42v (Provvedimento del 23 luglio 1512), citato in Cassandro, M., Gli ebrei e il prestito ebraico a Siena nel Cinquecento, p. 9, n. 22. Nello stesso documento qui menzionato figura anche l’esistenza di un banco a Chiusi.
[2] ASS, Concistoro, n. 1080, c. 29r/v, citato in Cassandro, M., op. cit.,p. 30, n. 84.
[3] Diena, A., Responsa 1, p. 332 e segg.; Parashiot, p. 29 e segg.