Oristano

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Oristano

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Capoluogo di provincia. Durante il Medioevo O. fu sede dell’omonimo Giudicato. In seguito, dopo la caduta del marchesato di O., diventò città regia (1479).

Il primo accenno ad una presenza ebraica ad O. risale al 1385, quando il doganiere di Cagliari ricevette da Iuceff Denna da O. 9 soldi di diritti doganali, relativi a 15 lire di stoffe che egli esportava da Cagliari. In quel momento la località non era ancora sotto il dominio catalano, ma sotto quello dei giudici d'Arborea, come alcune ville limitrofe, Sardara e Sanluri, dove, del resto, si sono notati per il '300 traffici nei quali erano coinvolti gli ebrei[1], occupati nello scambio di pelli, stoffe e commestibili[2].

Nel '400 molti israeliti si insediarono a O. nella ruga de sos judeos (così chiamata in seguito), oggi via Goito e via Azuni. Quindi la juharia fu situata nella parte nord-orientale della città, non lontano dalle mura, ai margini del quartiere di Santa Chiara[3].  

Dopo la cacciata degli ebrei dei domini spagnoli, ad O. la sinagoga fu trasformata nella chiesa di San Vincenzo[4].

Bibliografia

Tasca, C., Gli ebrei in Sardegna nel XIV secolo, Roma 1992.


[1]  Tasca, C., Sardegna I, p. 116 e segg., doc. 566.

[2] Ivi I, tav. 11, 25.

[3] Testamento di Condaxi Caprevadu, ivi p. 134. Pianta, ivi, tav. 16.

[4]  Ivi I, pp. 120, 134.

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