Tagliacozzo

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Tagliacozzo

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Tagliacozzo (טאליאקוצו)  

Provincia de  L’Aquila. Cittadina della Marsica, a ridosso del confine tra Abruzzo e Lazio, fu nel 1255 della famiglia Orsini, alla quale subentrò a partire dal 1494 la famiglia Colonna[1].  Nell’agosto del 1268 vi ebbe luogo la scontro tra Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò, che segnò la fine dell’esperienza degli Svevi nel Regno di Sicilia.

Nel 1443 era tassata, insieme a Castellafiume, per 332 fuochi fiscali e nel 1521 per 307.

Figura eminente della comunità di T. era, a metà del XV secolo, Mele di Leuzio, erario (esattore) della tassa del sale nel comitato di T. e di Albe, che, in tale ruolo, versò nel 1468 al tesoriere provinciale 1.516 ducati, 4 tarì, 4 grani e un terzo. A Mele, che aveva comperato una certa quantità di sale dalla Camera Apostolica, e ai suoi fattori fu dato il 30 dicembre 1463 un salvacondotto, valido fino a maggio 1464, affinché non subissero offese e violenze nei domini papali[2].

Altra testimonianza dell’attività di questa famiglia è la vendita fatta l’11 settembre 1465 dal figlio Leone a Iacobo Chirichy di Ascoli e a Giovanni di Nardo de Venarotta di una quantità di lana bianca maiorina,  ascendente al valore di 200 ducati d’oro veneti[3]. Lo stesso Leone nel 1482 aveva inviato da T. a L’Aquila, presso il correligionario Sabatuccio, dei beni mobili che furono coinvolti in un sequestro inflitto a Sabatuccio e per i quali ottenne dalla Sommaria il  dissequestro[4]. È certamente lui, infine, quel Leone di T. che aveva un banco di prestito a San Germano (l’odierna Cassino), che nel 1492 lasciò in gestione ai figli[5].

Sul finire del XV secolo era prestatore a T. Michele de Elia, che all’inizio dell’ultimo decennio del secolo si trasferì con la famiglia e l’attività a Napoli e fu iscritto nei ruoli fiscali degli ebrei di Terra di Lavoro. Poiché aveva lasciato la casa ed il banco di T. al  cognato Angelo di Bucchianico, il percettore d’Abruzzo voleva costringerlo a continuare a pagare le tasse cui era tenuto quando abitava in questa provincia. Ciò avrebbe comportato per lui un doppio onere fiscale, dal quale fu liberato il 6 giugno 1494 dalla Camera della Sommaria, cui aveva fatto ricorso.

Da notare che tra i 14 capitoli che il duca Fabrizio Colonna confermò all’università di T., il 13° riguardava l’attività bancaria degli ebrei, per i quali si chiese che non dovessero esigere un interesse superiore a quello che lucravano nelle due principali città dell’Abruzzo: Item che nullo Iudeo possa prestare ad usura, se non quello se tolle all’Aquila et a Sulmona[6].

Nei primi anni del Viceregno spagnolo T. era censita per 301 fuochi fiscali, ai quali si dovevano aggiungere quelli dei giudei mastro Raffaele e Guglielmo del Leone: su richiesta della locale università, il 5 dicembre 1510 la Camera della Sommaria ordinò che entrambi fossero esatti separatamente da quelli della città perché erano di recente immigrazione[7].

Si ritiene che la cittadina marsicana, per la sua ubicazione presso il confine con lo Stato della Chiesa e per la sua appartenenza ai Colonna, fosse scelta anche come domicilio temporaneo dagli ebrei che dal Mezzogiorno salivano verso Roma sotto la spinta dell’intolleranza spagnola.

 

Bibliografia

AA.VV ( a cura di), Fonti Aragonesi, Napoli 1957-1990.

Berardi, M.R., Per la storia della presenza ebraica in Abruzzo e nel Molise tra medioevo e prima età moderna: dalla storiografia alle fonti, in Fonseca, C.D, et alii ( a cura di),  L’ebraismo dell’Italia meridionale peninsulare dalle origini al 1541: società, economia, cultura. Atti del IX Congresso AISG (1992), Galatina 1996, pp. 267-294.

Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.

Gattinara, G., Storia di Tagliacozzo dalle origini ai giorni nostri, Città di Castello 1894.

Morelli, G., Sulle tracce della presenza ebraica a Tagliacozzo: spunti di riflessione (secc. XIV-XV), in  Tagliacozzo e la Marsica in età angioina e aragonese. Aspetti della vita artistica, civile e religiosa.  Atti del Convegno (Tagliacozzo, 25 maggio 2002), a cura di Salvatori, F., Roma 2003, pp. 73-84.

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.


[1] Cfr. Gattinara, G., Storia di Tagliacozzo dalle origini ai giorni nostri, Città di Castello 1894.

[2] Fonti Aragonesi,  XI, a cura di Mazzoleni, B., Napoli 1981, pp. 149-150; Simonsohn, S., Apostolic See and the Jews, n. 906.

[3] Berardi, M.R., Per la storia della presenza ebraica in Abruzzo, p. 291.

[4] Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 141. Qui Leone è detto abitante in Napoli.

[5] Ivi, p. 149.

[6] Gattinara, Storia di Tagliacozzo cit., Appendice n. V, p. IV.

[7] Colafemmina,  C., Documenti per la storia degli ebrei in Abruzzo (III), pp. 9-10, n. 24.

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