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Bagnacavallo (בניאקבאלו)
Provincia di Ravenna. Erede dell’alto medievale Castrum Tiberiacum, la località è ricordata con il nome attuale (indicante un guado nell’antico corso del fiume Senio) già tra il X e l’XI secolo. Posta sotto i Malvicini sino a tutto il ‘200, passò nel secolo successivo ai conti di Cunio, per poi cadere in mano nel 1375 al capitano di ventura Giovanni Acuto, che la vendette alla famiglia d’Este. Quest’ultima cedette B. ai da Polenta alla fine del Trecento, per riaverla però dal papa intorno al 1440. Infine, dagli ultimi anni del XVI secolo alla metà del XIX il centro fece parte della Legazione di Ferrara all’interno dello Stato Pontificio.
Secondo una fonte ottocentesca, nel secolo XVI vi era un banco di prestito ebraico a B.[1]: da un documento del 1520, concernente il permesso, concesso a Lazzaro Beniamino di Reggio, qui residente, di tenere una sinagoga nella sua abitazione, di servirsi di balie cristiane e di godere dei privilegi elargiti dalla Santa Sede ai correligionari ferraresi, è provata in effetti l'esistenza di un nucleo ebraico nella località.
Quattordici anni più tardi, venne concesso ai fratelli Habraham e Gentilhomo di Salomone di Lugo di tenere a loro volta una sinagoga, di ingrandirla e decorarla e di esercitarvi il culto[2].
Ulteriore documentazione ci informa che nel 1594 era banchiero di una particella del banco di Bagnacavallo Davide da Sinigalia (Senigallia)[3].
Secondo la tradizione, riportata da uno storico moderno, le case abitate dagli israeliti sarebbero state situate «in via Sarzana, ora Nazario Sauro, dove risiedeva pure il rabbino e forse era la sinagoga»[4].
Dopo il provvedimento papale del 1639, teso a confinare la popolazione ebraica a Ferrara, Lugo e Cento, la sua presenza a B. venne a cessare ed essa confluì nei ghetti delle suddette località[5].
Bibliografia
Balletti, A., Gli ebrei e gli Estensi, Reggio Emilia 1930.
Bezzi, G.B., Gli ebrei a Bagnacavallo, in La Pie’ (settembre-ottobre 1972), pp.211-212; Malpeli, M.L., Dissertazione sulla storia antica di Bagnacavallo, Faenza 1806.
Roth, C., The History of the Jews of Italy, Philadelphia 1946.
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
[1] Malpeli, M.L., Dissertazione sulla storia antica di Bagnacavallo, pp. 183-184.
[2] Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, doc. 1286, 1645. Negli anni Quaranta del XVI secolo, risultavano fenerare a Rimini due fratelli originari di B.: Magister Tobia e Mosè di Raffaele (ivi, doc. 2120, 2691).
[3] Balletti, A., Gli ebrei e gli Estensi, p. 67.
[4] Bezzi, G.B., Gli ebrei a Bagnacavallo, p. 211.
[5] Cfr. Roth, C., The History of the Jews of Italy, p. 321.