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Sant'Agata Bolognese (סנטאגטה בולוניזה)
Provincia di Bologna. La costruzione del castello, dal quale si originò il vecchio abitato, risale ai primi decenni del Mille e se tra XI e XII secolo il centro fece parte dei domini di Matilde di Canossa, fu anche in seguito utilizzato spesso come avamposto difensivo da Bologna.
Tra le località in cui è attestato un gruppo ebraico, fra la metà del sec. XV e la fine del XVI, vi è anche S.[1]: una condotta con scadenza decennale concessa nel 1461 a Gaio del fu Lucio di Gubbio, residente in precedenza a Savigno, ne è la testimonianza, anche se, presumibilmente, alla scadenza dei capitoli esso era scomparso, come starebbe ad indicare il fatto che il Comune, dovendo reperire rapidamente nel 1488 una somma di denaro di una certa entità, si rivolse al feneratore di Castelfranco, Ventura del fu Abramo Caravita. Dal documento rimastoci, risulta che il tasso di interesse mensile consentito era di 6 denari per lira per i residenti e di 8 per i forestieri e che per il Comune, invece, era di quattro denari per lira, mentre la cifra massima prestabile non superava le 100 lire.[2]
Bibliografia
Campanini, A., Quod possit fenerari…Banchi, prestatori ebrei e comunità rurali del contado bolognese nella seconda metà del XV secolo, in Muzzarelli, M.G. (a cura di), Banchi ebraici a Bologna nel XV secolo, Bologna 1994, pp. 159-199.
Luzzati, M., Banchi e insediamenti ebraici nell'Italia centro-settentrionale fra tardo Medioevo e inizi dell'Età moderna, in Vivanti, C. ( a cura di), Storia d’Italia, Annali 11, Gli ebrei in Italia, Vol. I, pp. 172-235.