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Nel 1522 la popolazione della cittadina era tassata per 201 fuochi cristiani e un fuoco giudeo[1].
Da una pianta topografica del centro antico, realizzata dall’ing. Vito Spaventa nel 1906 e conservata nell’Archivio Comunale, risulta una Via Ghetto, a lato dell’antico palazzo della Pretura. Dopo la ristrutturazione della zona, la via cambiò nome, divenendo prima Via Spaventa poi Via Gigli: attualmente essa si stende da Corso Umberto I a Via Roma[2]. È assai probabile che, come altrove, il nome di Via Ghetto abbia voluto essere la versione più comprensibile e moderna di un’originale Via Giudea o Giudecca.
Bibliografia
Colafemmina, C., Gli ebrei in Leucadia, in Il Basso Salento. Ricerche di storia sociale e religiosa, a cura di Palese, S., Galatina 1982, pp. 71-80.
Manchia, G. - Serini , D., Comunità Ebraiche e Giudecche nella Puglia Medievale, in Studi Salentini , 68 (1991), pp. 128–75.
[1]Colafemmina, C., Gli ebrei in Leucadia, p. 76.
[2] Manchia, G. - Serini, D., Comunità ebraiche, p. 161.