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Nel 1443 fu censita per 74 fuochi e nel 1483 per 75 fuochi ordinari e due di forestieri.
Durante l'invasione del regno di Napoli da parte di Carlo VIII di Francia, T. fu saccheggiata dai filofrancesi per la sua fedeltà alla casa d'Aragona. Ritornati gli Aragonesi nel 1496, le autorità locali ottennero dal re Federico la conferma degli antichi privilegi e nuovi capitoli, o grazie. Per i cittadini che avevano preso denaro a prestito sia da cristiani che da giudei con scadenza "ad olio nuovo", cioè alla prossima raccolta e molitura delle olive, il re concesse una dilazione di cinque anni, senza alcuna aggiunta di interessi, per la soddisfazione del debito. È probabile che i giudei a cui il capitolo fa riferimento fossero abitanti del luogo[1].
Bibliografia
Colafemmina, C., Ebrei e cristiani novelli in Puglia. Le comunità minori, Bari 1991.
Pastore,M., Scritture riguardanti Tricase e le sue frazioni conservate negli Archivi di Stato di Lecce, del Comune, della Congregazione di Carità e parrocchiale della Chiesa maggiore di Tricase, in Tricase. Studi e documenti, a cura di Paone, M., Galatina 1978.
[1]Pastore, M., Scritture riguardanti Tricase, p. 210; Colafemmina, C., Ebrei e cristiani novelli in Puglia, p. 201.