Titolo
Testo
Tra i partecipanti ad una compravendita di frumento e orzo effettuata a S. nel 1274 figura un Cambeus iudeus[1].
Nel 1478 è attestata l’emigrazione in questa località, come pure ad Andria, Corato e Taranto, di ebrei di Trani. Poiché essi erano stati censiti con la comunità tranese, alcuni membri di questa - in specie Benedetto de Thoros, sua madre Gentile, mastro Bonfiglio e Sabatello Piticchio – furono costretti ad anticipare il denaro dei loro contributi fiscali. Dietro ricorso, la Camera della Sommaria ordinò ai percettori delle province di Terra di Bari e di Otranto di provvedere perché i contributi fiscali degli appartenenti alla giurisdizione della giudecca di Trani fossero pagati secondo giustizia[2].
Nella seconda metà del XVI secolo erano attivi a S. come prestatori alcuni cristiani novelli di Altamura.
Onde ristabilire l’ordine sociale sconvolto dalla calata di Carlo VIII di Francia nel Regno, Federico II d’Aragona in data 18 luglio 1497 ordinò di assistere i neofiti Gauso de Carofiglio, Daniele de Molillo, Valeriano de Madio e Masello de Gentile nel conseguire i propri crediti a Gravina e S.[3].
Bibliografia
Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Puglia e nel Mezzogiorno nella Biblioteca Comunale di Bitonto, in Sefer Yuhasin 9 (1993), pp. 19-44.