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Nella prima metà del secolo XV era attestata a S. una piccola comunità ebraica, i cui membri 1469 ricorsero presso la Camera della Sommaria contro il percettore della provincia che voleva sottoporli alla tassa speciale imposta ai giudei del Regno che prestavano denaro ad interesse. Essi affermarono di non essere tenuti al pagamento della tassa perché non si occupavano di prestiti, ma traevano il proprio sostentamento dal lavoro e come artigiani. La Sommaria ordinò al percettore di verificare l'affermazione e, qualora fosse risultata esatta, di non recare molestia alcuna alla piccola comunità per la suddetta imposta[1].
Nel 1511 S. era tassata per 90 fuochi, 5 dei quali erano giudei, ai quali bisognava aggiungere quello di un Mastro Ysac, tassato a parte come forestiero. Tutti i nuclei giudaici lasciarono la località in forza del decreto di espulsione emanato da Ferdinando il Cattolico nel 1510 e furono cancellati dai ruoli fiscali [2].
Bibliografia
Colafemmina, C., Ebrei e cristiani novelli in Puglia. Le comunità minori, Bari 1991.
Colafemmina, C., Gli ebrei in Leucadia, in Il Basso Salento. Ricerche di storia sociale e religiosa, a cura di Palese, S., Galatina 1982, pp. 71-80.