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Il 17 luglio 1487 la Camera della Sommaria avocò a sé la causa che contrapponeva mastro Samuele, ebreo di Lecce abitante a G., e il notaio Gabriele della stessa località e ordinò di inviare gli atti processuali. La causa verteva su un contratto dotale e altro.
G. era un centro agricolo e commerciale assai attivo, frequentato dagli ebrei dalla vicina Lecce, e ciò poteva portare anche a controversie in materia di dazi e gabelle. Il 17 luglio 1492 la Camera della Sommaria delegò il Consiglio di Terra d’Otranto a giudicare una causa che pendeva tra la comunità giudaica di Lecce e il mastro mercato di G. a proposito di certe esazioni (emolomenti). La delega fu motivata dalle molte spese che sarebbero occorse alle parti se la causa fosse stata dibattuta a Napoli.
Il 14 maggio 1509 la stessa Camera ordinò al percettore provinciale di esigere da questa località i contributi fiscali ordinari per 464 fuochi; a tale numero egli doveva aggiungere i fuochi degli ebrei Consulo e Abraham, i cui tributi doveva però esigere direttamente dai due, separatamente da quelli dell’università[1].
A G., infine, nacque intorno al 1460 il francescano Pietro Colonna detto il Galatino, insigne ebraista e studioso del Talmud e della Cabbalah[2].
Bibliografia
Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Puglia nell’Archivio di Stato di Napoli, Bari 1990.
Schirone, R., Giudei e giudaismo in Terra d’Otranto, Cassano Murge 2001.