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A C. e nella vicina Lecce a metà del XIV secolo affluirono numerosi cristiani novelli, o loro discendenti, di Brindisi, Alessano e altre località. Essi volevano tornare all’ebraismo e stabilire nuove comunità, fiduciosi che potenti e magnati li avrebbero protetti nel loro intento. È probabile che tale protezione mirasse a fruire dei benefici che gli ex-neofiti, con le loro specializzazioni e le loro relazioni intercomunitarie, avrebbero apportato ai due centri. Contro di essi, però, su incitamento di Urbano V, intervenne nel 1368 la regina Giovanna I, che ordinò ai suoi ufficiali di assistere con ogni mezzo gli inquisitori nell’estirpare dal regno gli apostati e nel distruggere le nuove comunità e le loro sinagoghe. Ma il mandato non fu eseguito, sia per il gran numero di neofiti che riabbracciavano il giudaismo, sia per lo scarso interesse delle autorità secolari a perseguirli[2].
Alla nuova comunità di C. apparteneva Sabatino Russo, che sul finire del XIV secolo si trasferì a Lecce, dove costituì una compagnia di commercio internazionale con il veneziano Biagio Dolfin[3]. Nel 1452 Moyse Vinachi di Lecce possedeva qui terre in contrada de Padulachis, Moyse de Russano de Copertino era proprietario di terre nella stessa contrada e in località de Chonchis e Sambati iudeus era sua volta proprietario di un oliveto in contrada de Lupinis[4].
Nel 1472 a C. i fuochi giudei erano 45: dei loro titolari, otto erano di Alessandria (Piemonte), quattro di Venosa, uno di Rossano, uno di Baia, uno di Otranto e tre di Lecce. Nove fuochi erano di vedove e due titolari avevano il cognome Sacerdote: David de Mele e Miseli[5].
La guerra conseguente all’occupazione turca di Otranto del 1485 influì negativamente sull’economia della provincia: nel 1487 Palumbo de Nesi, già facoltoso proprietario di bestiame e poi ridotto in povertà dal conflitto, ottenne di pagare i contributi fiscali per quello che realmente possedeva e non sulla base del precedente apprezzo, mentre di altri ebrei, tra cui gli eredi di Nesi de Catenella di Brindisi, si dovevano censire i beni e sottoporli a tassazione[6].
Quando nel 1510 Ferdinando il Cattolico ordinò l’espulsione degli ebrei e dei neofiti dal Mezzogiorno, la comunità di C. constava di 21 fuochi, compreso quello del neofita Giovan Battista Catinella, a fronte di 211 fuochi cristiani. L’intera comunità esulò e le autorità ottennero nel 1513 la cancellazione di tutti i suoi fuochi dai ruoli fiscali[7]. Dopo qualche anno molti ebrei ritornarono nel Viceregno, dal quale dovettero però emigrare definitivamente nel 1541. In questi anni, e precisamente nel 1535, abitava ed era attivo a C. Salamone de Alessandria di Leverano[8].
Bibliografia
Centonze, C.G., La visita di mons. Ludovico de Pennis. Copertino, Taviano, Racale, Alliste (24 aprile- 11 maggio 1452), in Visite pastorali in diocesi di Nardò (1452-1501), a cura di B. Vetere, Galatina 1988.
Codice Diplomatico Brindisino, II, a cura di M. Pastore Doria, Trani 1964.
Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Puglia nell’Archivio di Stato di Napoli, Bari 1990.
Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.
Nestola, E., Le origini medievali di Copertino, Galatina 1983.
Spedicato, M. (a cura di), Copertino in epoca moderna e contemporanea, 2 voll., Galatina 1989-1993.
Stussi, A., Antichi testi salentini in volgare, in Studi di filologia italiana, Bollettino annuale dell’Accademia della Crusca 23 (1965).
[1]Nestola, E., Le origini medievali di Copertino, Galatina 1983; Spedicato, M. (a cura di), Copertino in epoca moderna e contemporanea, 2 voll., Galatina 1989-1993.
[2]Codice Diplomatico Brindisino, II, a cura di M. Pastore Doria, pp. 242-244, doc. 94.
[3]Stussi, A., Antichi testi salentini in volgare, pp. 191-224.
[4]Centonze, C.G., La visita di mons. Ludovico de Pennis. Copertino, Taviano, Racale, Alliste (24 aprile- 11 maggio 1452), pp. 63, 70, 73.
[5]Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, pp. 73, 95, 104
[6]Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Puglia, pp. 57-58, doc. 33.
[7] Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Puglia, pp. 263-264, 266, doc. 287, 289.
[8] Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 236.