Candela

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Candela

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Provincia di Foggia. È situata situata su un colle tra le valli del torrente Carapelle e del fiume Ofanto. Nel 1443 fu censita per 72 fuochi e nel 1532 per 158.

Guglielmo II ( 1166-1189) donò al vescovo di Ascoli i diritti provenienti dalle merci (plateatico) che i giudei e i chierici di Ascoli e di C. vendevano nel territorio della diocesi. La donazione fu confermata da Federico II nel 1226 e da Carlo d'Angiò nel 1280[1].

Nel 1495 risultano proprietari di beni a C. il neofita  Ioanne Maria e i suoi fratelli, per i quali l'università di Barletta chiese a Carlo VIII di Francia, che aveva invaso il regno di Napoli, che potessero conservare i propri beni ed esigere i propri crediti[2]. Si trattava certamente di un noto gruppo familiare che abitava ad Ascoli e che si era rifugiato a Barletta, dove era passato al cattolicesimo sotto la spinta conversionistica  provocata dall'invasione francese[3].

 

 

Bibliografia

 

Colafemmina, C., Ebrei e cristiani novelli in Puglia. Le comunità minori, Bari 1991.

Huillard-Bréholles, J.L.A.,  Historia  diplomatica Friderici Secundi, Parigi 1852.

Loffredo, S., Storia di Barletta, 2 voll., Trani 1893.

Ughelli, F., Italia sacra, 9 voll., Roma 1643-1662.

 


[1]Ughelli, F., Italia  sacra , VIII, 226-228; Huillard - Bréholles, J.L.A., Historia  diplomatica, II/2, 700-702.

[2] Loffredo, S., Storia  della città di Barletta , II, p. 499.

[3] Colafemmina, C., Ebrei e cristiani novelli in Puglia, pp. 135-136.

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