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Provincia di Viterbo. Il centro sorse fra IX e X secolo intorno alla pieve di Santa Vittoria, lungo la via Francigena, ed entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro con la donazione di Matilde di Canossa.
Una presenza ebraica, di provenienza romana, è attestata ad A. almeno dai primi decenni del Trecento [1].
Nei capitolati tra Eugenio IV e gli abitanti della cittadina del 1443 è esplicitamente menzionato come prestatore Abramo di Consiglio da Viterbo, con il quale erano stati stretti accordi già in precedenza [2]. Gli israeliti locali, suddivisi in 3 nuclei familiari, sono poi nuovamente ricordati nel 1470, in un registro di collettorie della Camera Apostolica, in cui compare un Salomone di A. che versa un tributo di 36 ducati [3].
Attraverso la documentazione notarile fiorentina sappiamo che nel 1510 risultavano abitanti ad A. due ebrei spagnoli, un Sansone detto Gaio e un Elia di Josef, che si trovavano ad Empoli nel dicembre di quell’anno e dichiaravano di aver ricevuto la dote per Monna Ricca del fu Simone di Mosè spagnolo, moglie di Sansone [4].
Nel 1532 Lazzaro di Salomone, residente ad A., ricevette, insieme ai membri della propria famiglia e al proprio entourage, una tolleranza quinquennale per gestire qui un banco feneratizio, secondo i patti stipulati con il camerlengo papale e con il Comune. Quattro anni più tardi tale concessione venne confermata a Lazzaro ed estesa a Magister Laudadio di Magister Mosè de Blanis da Orvieto e, dopo un ulteriore quinquennio, a Lazzaro fu affiancato Cherubino Giacobbe, mentre, nel 1552, Guglielmo di Mosè [5].
Nell’elenco delle sinagoghe che, sino alla Bolla di espulsione del 1569, corrispondevano la tassa alla Casa dei Catecumeni di Roma, quella di A. figurava all’atto di pagare prima 10 scudi ed in seguito 12.
Due sono, inoltre, i manoscritti che alludono alla presenza di ebrei in loco: uno è il n. 2924 (già I.III,7) della Biblioteca Casanatense di Roma, risalente probabilmente al XIV o XV secolo e contenente una poesia, scritta dal rabbino Yosef da A., per il digiuno del Giorno dell’Espiazione. L’altro è il n. 54 della Biblioteca Angelica di Roma, che apparteneva a Shlomoh di Rafael di A. [6].
A seguito dell’emanazione della Bolla di Sisto V, la concessione per il banco feneratizio locale fu detenuta da Aronne di Giuseppe nel 1587 e da Pacifico Melvei da Proceno (Viterbo) nel 1591 [7].
Una notizia tarda, infine, è quella costituita dal fatto che nel 1881 i nobili Burbon del Monte cedettero all’importante famiglia di banchieri ebrei dei Cahen il castello di Torre Alfina (attualmente una frazione del Comune di A.) [8].
Queste le uniche informazioni sugli ebrei di A. attualmente a nostra disposizione.
Bibliografia
Costantini, N., Memorie storiche di Acquapendente, Acquapendente 1982.
Esposito, A., La presenza ebraica in una regione pontificia nel tardo medioevo: il patrimonio di S. Pietro in Tuscia e Viterbo, in Gli ebrei nello Stato Pontificio fino al Ghetto, Atti Italia Judaica VI (1995), Roma 1998, pp. 187-203.
Loevinson, E., La concession de banques de prêts aux Juifs par les Papes des seizième et dix-septième siècles, in REJXCIII (1932).
Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali prima del bando di Pio V, in Lunario Romano 1980: Rinascimento nel Lazio, Roma 1980, pp. 47-77.
Pavoncello, N., Una poesia inedita di Rabbì Yosef da Acquapendente, in RMI 33 (1957).
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
[1] Esposito,A., La presenza ebraica in una regione pontificia nel tardo Medioevo, p. 187 e nota 2.
[2] Cfr. Costantini, N., Memorie storiche di Acquapendente, pp. 230 e segg.; Esposito, A., op. cit., p. 189 e nota 9.
[3] Esposito, A., op. cit., pp. 190-191.
[4] ASFi, NA n. 18404, Ser Piero Ruminelli, cc. 144v/145r. Per la questione degli ebrei spagnoli nello Stato fiorentino dell’epoca si veda Luzzati M., Una condotta con divieto di prestito e con scadenza sine die: gli Alpilinc e altri sefarditi nella Stato fiorentino agli inizi del Cinquecento, in Ioly zorattini, P.C. – Luzzati, M. – Sarfatti, M. (a cura di), Studi sul mondo sefardita in memoria di Aron Leoni, Firenze 2012.
[5] Simonsohn, The Apostolic See and the Jews, doc. 1554, 1788, 2035, 3082.
[6] Pavoncello, Le comunità ebraiche laziali, pp. 62-63. Sul manoscritto della Casanatense con la poesia di Yosef da A., si veda ancora Pavoncello, N., Una poesia inedita di Rabbì Yosef da Acquapendente, in RMI 33 (1957), pp. 374-380.
[7] Loevinson, E., La concession de banques de prêts aux Juifs par les Papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ XCIII (1932), p. 27.
[8] Cfr. Costantini, N., op. cit., p. 26.