Nicotera

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Nicotera

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Provincia di Vibo Valentia. Situata presso la costa tirrenica (Golfo di Gioia), alle falde meridionali del Monte Poro digradanti verso la piana di Rosarno, fu un feudo dei Sanseverino di Mileto, dei De Gennaro e di altri. Antica sede vescovile[1], nel 1521 era numerata per 304 fuochi.

 

Nei registri delle collette fiscali di Calabria del 1270 figurano anche i giudei di N. e nello stesso anno Carlo I d’Angiò ordinò al Giustiziere di Calabria di fare risarcire dai cristiani e dagli ebrei di questa località e di Seminara il milite Pietro di Monteleone,  già giudeo con il nome di Giacomo Francigena, del danno di 162 once d’oro, subìto quando le due città avevano parteggiato per Corradino di Svevia e i seguaci di quest’ultimo avevano devastato a Monteleone i beni dei seguaci della casa d’Angiò[2].

Nel 1276 i giudei contribuirono alla tassazione generale con 23 tarì e 8 grani ed i cristiani con 148 once, 29 tarì e 8 grani. I primi partecipano nello stesso anno anche alla tassa per la distribuzione della nuova moneta coniata dalla zecca di Brindisi e nel 1277 il loro contributo alla tassazione generale scese a 20 tarì, mentre quello dei cristiani rimase invariato. Nel 1278 la loro partecipazione per metà all’annuale sovvenzione fu, invece, di 27 tarì e 19 grani[3].

Nel 1280 gli ebrei di N. ricorsero presso Carlo I d’Angiò contro il giustiziere della provincia perché questi aveva loro imposto di eleggersi un correligionario quale  giudice, mentre essi si erano sempre rivolti ai giudici cristiani per avere giustizia. Il re accolse il ricorso è ordinò all’ufficiale di non inquietare gli ebrei con la sua iniziativa e di lasciare che seguissero la loro consuetudine[4].  Degli israeliti locali nel periodo angioino è noto Abramunt de Abramunt, che nel 1377 esportò vino rosso, insieme ad Antonio di Luciano, da Capri a Cagliari[5].

La presenza ebraica a N. continuò sotto gli Aragonesi. Nel 1453 la comunità invocò il regio intervento per non essere obbligata al pagamento delle collette che erano state di recente imposte ai cristiani[6].

Agli inizi del Viceregno spagnolo la città fu tassata per 300 fuochi, quattro dei quali erano di ebrei, i cui contributi fiscali dovevano essere esatti separatamente dai cristiani e  per il donativo di 450 ducati imposto nel 1507 dal Viceré ai giudei di Calabria, la  Iudeca di N. fu tassata per un ducato, che pagò l’11 agosto 1508 per mano di Michele Isac[7].

Della presenza ebraica rimane memoria a N. nel quartiere della  Giudecca sito vicino al castello e alla cattedrale, tra l’attuale Corso Medameo e Via Duomo.

 

 

Bibliografia

 

AA.VV (a cura di), I registri della cancelleria Angioina, Napoli 1950-2010.

Dito, O., La storia   calabrese  e la dimora degli ebrei in Calabria dal secolo V alla seconda metà del secolo XVI , Rocca S. Casciano 1916.

Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.

Pellicano Castagna, M., Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, III, Catanzaro Lido 1999.

Tasca, C., Ebrei in Sardegna nel XIV secolo. Società, cultura, istituzioni, Cagliari 1992.

Valente, G.,  Dizionario dei luoghi della Calabria,  Chiaravalle Centrale, 1973.

 

 


[1] Valente, G.,  Dizionario dei luoghi della Calabria,  II, , pp. 672- 675; Pellicano Castagna, M., Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, III, p. 312-317.

[2]I Registri della Cancelleria Angioina, III, a cura di Mazzoleni, J., Napoli 1968, p. 160, n. 302;  Ibid., VI, p. 5 n. 175; Dito, O., La storia   calabrese  e la dimora degli ebrei in Calabria dal secolo V alla seconda metà del secolo XVI , p. 160.

[3] I Registri della Cancelleria Angioina, XLVI, a cura di Cubellis, M., pp. 206, 230, 309; Dito, op. cit., p. 166. Valente ( op.  cit., pp. 673-674) calcola in 7.499 unità, di cui 39 ebree, la popolazione di N. nel 1276.

[4] I Registri della Cancelleria Angioina, XLIII, a cura di Cubellis, M., p. 195, n. 168.

[5]Tasca, C., Ebrei in Sardegna nel XIV secolo. Società, cultura, istituzioni, I  p. 489, n. CDLI.

[6]Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 17.

[7]ASNa, Sommaria, Tesorieri e percettori 4064;  Licterarum deductionum foculariorum2, f. 109r.

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