Titolo
Testo
Nel 1508 la comunità ebraica di B. e di Calimera, fu tassata per un ducato, un tarì e dieci grani quale sua quota del donativo di 450 ducati promesso dai giudei di Calabria alla Regia Corte. La somma fu versata in due rate, il 16 maggio e il 25 giugno, per mano di Iose Mesulam[2].
Nel 1510 sono attestati qui due nuclei di neofiti, che dovettero lasciare la località in forza della prammatica di espulsione emanata da Ferdinando il Cattolico. Dalle informazioni prese per ordine della Camera della Sommaria, risultò che i due nuclei erano composti rispettivamente da Dario Paduano di anni 50 e da sua moglie Lucrezia di anni 40, senza figli, e da Ferrando de Luna, di anni 35, che al tempo dell’espulsione era capitano del centro. Poiché la partenza dei due nuclei fu dimostrata, la Sommaria nel 1512 li dedusse dal numero dei fuochi fiscali, che passarono da 405 a 403[3].
Bibliografia
Pellicano Castagna, M., Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, Chiaravalle Centrale 1984.
Valente, G., Dizionario bibliografico, biografico, geografico e storico della Calabria, Chiaravalle Centrale 1991.
[1]Valente, G., Dizionario bibliografico, biografico, geografico e storico della Calabria, II, pp. 252-256; Cfr. Pellicano Castagna, M., Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, I, pp. 290-295.
[2] ASNa, Sommaria, Tesorieri e Percettori 4064.
[3] ASNa, Sommaria, Partium 79, f. 87r; 84, ff. 268r-268v.