Bagnara Calabra

Titolo

Bagnara Calabra

Testo

Provincia di Reggio Calabria. Posta sulla costa tirrenica poco a nord dello Stretto di Messina, alla destra della foce della fiumara Sfalassa, comprende anche la frazione è Solano Inferiore, sul fianco sinistro della valle della stessa fiumara. L’insediamento sorto intorno al 1085 con la fondazione dell’abbazia di Santa Maria Vergine e dei XII Apostoli ad opera di Ruggero d’Altavilla, insisteva forse su di un più antico centro fenicio. Nel 1443 Bagnara fu tassata per 73 fuochi.

 

Nel 1441 Alfonso d’Aragona concesse a Carlo Ruffo di Calabria, conte di Sinopoli, il godimento  dei diritti di fondaco della seta, la tassa della mortafa dei Giudei  (ius morthafa Iudeorum) e altre ragioni fiscali nelle sue terre, tra cui B. ed il piccolo scalo  di Solano[1].

Alla fine del XV secolo la comunità ebraica (Iudeca) locale era composta di quattro fuochi, la cui tassa annuale era di 6 ducati. Nell’anno della XV indizione (1502-1503) il percettore provinciale dichiarò di non averla potuta esigere, essendo stata quella terra brusata et roinata nel corso degli ultimi eventi bellici che avevano funestato la contrada. Egli registrò anche l’impossibilità di esigere i residui fiscali di 2 ducati dovuti dalla comunità per l’anno 1500-1501 e di 6 ducati dovuti per il 1501-1502[2]. Nell’anno dell’XI indizione (1507-1508) il percettore annotò che tutta la comunità aveva lasciato B. per una destinazione ignota[3].

 

Bibliografia

 

AA.VV ( a cura di), Fonti Aragonesi, Napoli 1957-1990.

Colafemmina, C. Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi e documenti, Soveria Mannelli 1996.

 

 


[1]  Fonti Aragonesi, I, p. 32, n. 61.

[2] Colafemmina, C. Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi e documenti, pp. 89, 92.

[3] ASNa, Sommaria,  Tesorieri e percettori 4064.

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