Amendolea

Titolo

Amendolea

Testo

Provincia di Reggio Calabria.  A. è oggi frazione di Condofuri e sorge su di un dosso roccioso sovrastante la confluenza della fiumara omonima con la fiumara Condofuri. Appartenne alla famiglia de la Mandélée sino al 1458, successivamente ai Maldà de Cardona, agli Abenavoli, ai Martirano e ad altri[1]. Nel 1494 era tassata per 156 fuochi, nel 1532, insieme ai suoi casali, per 301.

 

Nel 1508 gli ebrei di A. dovevano alla Regia Corte la somma di tre tarì, che furono esatti l’anno seguente. La somma era parte del donativo di 450 ducati imposto dal Viceré alle comunità ebraiche di Calabria[2].

Il poeta e letterato Coletta di A., nato nella prima metà del XV secolo dal locale barone, fu autore, tra l’altro, di una ballata traboccante di sdegno per una donna giudea ch’adora la Tora e di cui invoca la morte perché rifiutava le sue profferte d’amore. La ballata del Coletta rappresenta forse l’esemplare più significativo del topos della donna giudea nella poesia napoletana di indirizzo popolareggiante del Quattrocento[3].

 

 

 

Bibliografia

 

Pappalardo, F.,  L’amore e la donna “judia”. Appunti su un motivo della poesia napoletana di ispirazione popolaresca del Quattrocento, in Sefer Yuhasin 6 (1990), pp. 1-8.

Valente, G., Dizionario bibliografico biografico geografico storico della Calabria, Chiaravalle C, 1988.


[1] Valente, G., Dizionario bibliografico biografico geografico storico della Calabria,  I, pp. 200-203.

[2] ASNa, Sommaria,  Tesorieri e percettori  4064.

[3] Pappalardo, F.,  L’amore e la donna “judia”. Appunti su un motivo della poesia napoletana di ispirazione popolaresca del Quattrocento, pp. 1-8.

Geolocation