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Torano Castello (טוראנו)
Provincia di Cosenza. Posto sul versante occidentale della Valle del Crati, su di un poggio che si erge tra le valli dei torrenti Finita e Tùrbolo, fu infeudato ai di Tarsia (1200) e poi passò ai Sanseverino (1445) e ad altri. Nel 1443 era tassato per 232 fuochi e nel 1532 per 357[1].
Nel 1487 la Camera della Sommaria ordinò al percettore provinciale di tenere conto, nell'esazione delle tasse, del denaro che i fratelli Bengiamin e Salamone de T. avevano dovuto prestare alla Regia Corte, così come era stato fatto con altri giudei di Calabria. Oltre al prestito forzoso, i due avevano patito danni nella guerra che era divampata nel Regno l’anno precedente[2].
Nel primo decennio del Viceregno spagnolo, un’importante famiglia di ebrei cosentini si denominava de Turano: Bengiamin e i suoi figli Moyse, Nau, Davit, Maczato. Essi erano in particolare proprietari di terreni nel territorio di Rende, dove possedevano terre anche Scilimò e Samuele de T. Bengiamin decedette nel 1510 e nell’inventario dei beni redatto dopo la sua morte, furono registrati anche vintisey peczi de libri ebraychi grandi et piccoli[3].
Nipote di Bengiamin, tramite il figlio di questi Davit, fu Benigno de T., noto già nel 1535 per una obbligazione pecuniaria presa dinanzi alla Camera della Sommaria insieme a David de Cosenza. Nel 1541 egli fu uno dei delegati delle giudecche del Regno che, insieme a don Samuele Abravanel, si adoperarono, invano, per evitare l’espulsione degli ebrei decretata da Carlo V. Egli emigrò nello Stato Pontificio e nel 1543 ebbe la facoltà quinquennale di gestire un banco di prestito ad Orvieto[4].
Bibliografia
Colafemmina, C., Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi e documenti, Soveria Mannelli 1996.
Patroni Griffi, E., Ebrei negli atti del notaio Benedetto De Arnone di Cosenza (sec. XVI), in Nicolaus. Rivista di Teologia ecumenico-patristica 22 (1995).
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
Valente, G., Dizionario dei luoghi della Calabria, Chiaravalle C. 1973.
[1] Valente, G., Dizionario dei luoghi della Calabria, II, pp. 1097-1099. Per il nome ebraico del luogo, cfr. Ms. Parm. 2464.
[2] Colafemmina, C., Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi e documenti, pp. 30-31, doc. 2; pp. 112-114, doc. 18-19. La guerra cui si accenna era quella conseguente la “Congiura dei Baroni”.
[3] Patroni Griffi, E., Ebrei negli atti del notaio Benedetto De Arnone di Cosenza (sec. XVI), pp. 225-236.
[4] ASNa, Sommaria, Partium 166, ff. 257v-258r; N. Ferorelli, Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al XVIII secolo, Torino 1915, pp. 233-234; Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews. Documents, vol. VI, p. 2064, n. 2715.