Tursi

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Tursi

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Provincia di Matera. Sita sulla displuviale tra le bassi valli dei fiumi Agri e Sinni, prese origine dal decadere della vicina Anglona nel V secolo e nella seconda metà del 900 divenne capoluogo del thema bizantino di Lucania. Sede vescovile dal X secolo, nel 1443 era tassato per 531 fuochi, nel 1494 per 800.

 

Nel 1480 gli ebrei di T. contribuirono con quelli di altre località della Basilicata al contributo straordinario di 10.000 ducati chiesto dal sovrano ai giudei del Regno per sovvenire alle spese delle guerre d’Italia[1].

L’appartenenza di T. ai Sanseverino di Bisignano favorì il movimento di ebrei tra le due regioni. Così David de Maymone da Montalto si trasferì qui e fu annoverato in quella comunità, e con quella pagò le tasse che gli toccavano. Tornato nel 1487 a Montalto, ottenne di essere di nuovo registrato con la sua antica comunità, anche sotto il profilo fiscale[2]. Nel 1491 i medici mastro Abram e il genero Minico si trasferirono da Montalto a T. per exercire et fare loro industrie et arte de medicina, ma continuarono a pagare i contributi ordinari con la comunità di Montalto e gli straordinari con quella di Bisignano[3].

Nel 1491 la comunità di T. si vide obbligata, nonostante i privilegi concessi ai giudei, alla corresponsione di nuove tasse. Protestò allora presso la Camera della Sommaria,  e  questa ordinò al capitano della città di non sottoporre i ricorrenti a nuovi pagamenti fiscali e di provvedere perché  fossero soddisfatti dai loro debitori[4].

Nel 1510 i fuochi giudei che abitavano in questa località erano tre, quelli cristiani 722. I primi dovettero emigrare in forza della prammatica di espulsione generale emanata nello stesso anno da Ferdinando il Cattolico, nuovo signore del Regno di Napoli. Insieme ad essi dovevano partire anche i neofiti ed uno di questi, Giovan Battista de Imparnaso, forse perché molto legato a T., o alla nuova fede che aveva abbracciato, affermò di non sentirsi compreso nel decreto di espulsione e il Consiglio Collaterale ordinò di verificare il suo ricorso[5].

 

Bibliografia

 

Colafemmina, C., Gli Ebrei in Basilicata, in Bollettino Storico della Basilicata 7 (1991), pp. 9-32.

Ferorelli, N., Gli ebrei nell'Italia meridionale dall'età romana al secolo XVIII, Torino 1915.

Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese, in Campania sacra 18/1 (1987).

 


[1] ASNa, Sommaria,Tesorieri e Percettori di Principato Citra   2009, cc. 70r-v. Silvestri, A., Gli ebrei nel regno, pp. 39-40.

[2] ASNa, Sommaria,  Partium  28, c. 154r-v.

[3] Colafemmina, C., Gli ebrei in Basilicata, p. 26, doc. 4; Ferorelli,  Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 118.

[4] Colafemmina ,C., Gli ebrei in Basilicata, pp. 28-29, doc. 7; Silvestri, A., Gli ebrei nel regno, p. 72.

[5]ASNa, Sommaria, Collaterale 11, 53r (23 febbraio 1515).

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