Grotteria

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Grotteria

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Grotteria

Provincia di Reggio Calabria. Insediamento greco, prese il nome di Crypta Aurea in età augustea per la presenza nelle sue vicinanze di miniere di oro e argento e nel X secolo, a causa degli attacchi dei Saraceni, fu spostato su di un rilievo collinare. Con l’avvento dei Normanni G. entrò a far parte della contea di Ruggero d’Altavilla, ma divenne in seguito una signoria indipendente e, a causa dei danni provocati da alcuni disastri naturali, attraversò un periodo di decadenza. Nel XIII secolo, però, gli Svevi dettero nuovo impulso al centro, il quale iniziò una ripresa che l’avrebbe portato nel 1458 ad essere il fulcro di una contea comprendente 32 casali. G. vide, fra XIV e XVIII secolo, l’avvicendarsi al suo controllo di alcune grandi famiglie, tra cui si ricordano i Caracciolo, i de Luna, i d’Aragona de Ayerbe e i Carafa, che l’ebbero sino al 1806.

Una presenza ebraica a G. è attestata almeno dal 1335, anno in cui vi abitavano Marino ed il fratello, del quale non conosciamo il nome, che pagavano 10 grani al conte Guglielmo Ruffo[1].

Un nucleo israelitico era, in seguito, sicuramente presente nel 1458, quando Alfonso di Aragona ne dava la giurisdizione a Marino Correale di Sorrento[2], e nel 1482, quando il gruppo lamentava una situazione di povertà[3].

Un registro della tesoreria della Calabria Ultra ci informa, poi, che nel 1503 la iodeca, formata da 2 fuochi,aveva un residuo di tassazione precedente da pagare di 4 grani e che doveva, per l’attuale, 3 denari e 6 tarì[4].

Da un documento dello stesso tenore, datato al 1508, vediamo che in quell’anno non esistevano più fuochi ebraici a G., dal momento che, dei 2 precedentemente registrati, uno si era estinto con la morte di Iaccu Eusi e l’altro, facente capo a Diuca Baldaxin, si era allontanato senza fare più ritorno[5].

Bibliografia

Colafemmina, C., The Jews in Calabria, Leiden-Boston 2012.

 

[1] Colafemmina, C., The Jews in Calabria, doc. 52.

[2] Ivi, doc. 156.

[3] Ivi, doc. 198.

[4] Ivi, doc. 418.

[5] Ivi, doc. 444.

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