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La Fratta di Perugia (לה פרטה)
Attualmente chiamata Umbertide, in provincia di Perugia.
Secondo la divisione geografica rinascimentale dell’Umbria, faceva parte della Tuscia.
In un documento del 1344, relativo agli Ebrei che pagavano la tassa feneratizia al Comune di Perugia, veniva menzionato Musetto di Gaio, d’origine romana residente alla F.di Perugia.[1]
In documenti degli anni Settanta e Ottanta del secolo veniva menzionato come residente alla F. il feneratore Aleuccio di Salomone da Perugia.[2]
Dal testamento fatto nel 1381 da Ventura di Sabato di Gubbio, residente alla F., si evince che i fratelli del testatore, che ne erano gli eredi, si erano convertiti al cristianesimo e, pertanto, venivano menzionati coi loro nuovi nomi di Matteo e Caterina.[3]
Nel 1385, i Priori di Perugia, per finanziare una spedizione militare per recuperare Montone e F. che si erano ribellate, chiedeva un prestito di un’ingente cifra agli Ebrei perugini ; nei documenti relativi a tale operazione non venivano menzionati Ebrei alla F.[4] Tuttavia, nel 1389, risultavano risiedere nella località e fenerarvi Consiglio di Leone da Perugia e Consiglio di Salomone da Bevagna.[5]
Consiglio di Salomone da Bevagna è menzionato anche in documenti dell’anno successivo, relativi all’esercizio del prestito alla F. dove dimorava .[6] Nello stesso periodo, viveva nella località anche Sabato di Vitale da Serra Comiti (nel distretto di Gubbio); qualche tempo dopo, Sabato, che aveva lasciato F., dava la figlia Simona in moglie a un cristiano della F., essendosi, presumibilmente, convertito insieme alla figlia.[7]
Nel 1397, un documento attesta che Consiglio di Leone da Perugia risiedeva ancora alla F., dove continuava l’esercizio del prestito.[8]
Nella prima metà degli anni Quaranta del secolo XV, prestava e risiedeva alla F. Dattilo di Salomone da Perugia.[9] Nel 1447, veniva a vivere alla F., dove prendeva in affitto una casa il medico ebreo Magister Manuele di Angelo da Padova, provenienteda Monticolo.[10];
In seguito, Ebrei originari di La F. risultavano essere passati a vivere a Perugia o altrove in Umbria.[11]
Nel 1615 Davide di Moise Emanueli da Montefiore presta a F. ed a Casteldurante.[12]
Bibliografia
Toaff, A., The Jews in Umbria.
[1] Toaff, The Jews in Umbria, doc. 166; cfr. doc. 167.
[2] Ivi, docc. 246, 248, 249, 254, 256, 291. Nel 1375, l’abate del monastero di S. Salvatore di Monte Acuto e alcuni frati davano in affitto a lungo termine un pezzo di terra ad Aleuccio. Ivi, docc. 247, 251.
[3] Ivi, doc. 304.
[4] Ivi, docc. 366, 367.
[5] Ivi, docc. 496, 498.
[6] Ivi, docc. 506, 508, 509, 510, 511, 512.
[7] Ivi, docc. 516, 545.
[8] Ivi, doc. 594.
[9] Ivi, docc. 966, 981, 998, 1024, 1072.
[10] Ivi, doc. 1088.
[11] Ivi, docc. 1363, 1376, 1563, 1626, 1937.
[12] Leonardi, Monte di Pietà di Urbania, p. 136.