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Palma (Palmanova)
Provincia di Udine. Distante meno di 18 km dal capoluogo, sorse nell'ultimo decennio del secolo XVI a difesa del confine orientale della Repubblica veneta, minacciata dalle incursioni turche e dall'espansione territoriale degli arciduchi d'Austria e venne costruita su pianta a forma di stella a nove punte, cui corrispondevano altrettanti baluardi. Già ai primi del XVII secolo, P. fu così la più importante piazzaforte della terraferma veneta, della quale seguì sempre le sorti, essendo retta da un provveditore generale.
In un manoscritto anonimo secentesco si trova una lettera[1], anch'essa anonima, che attesta la presenza ebraica a P. Nel 1594, riferendo di un fatto tragico, avvenuto nello stesso anno. Non appena fu ultimata la fortezza di P., alla fine del 1593, venne concesso di stabilirvisi a chiunque si dichiarasse disposto a trasformare, con il tempo, l'eventuale dimora provvisoria in casa murata, conformemente alla fortezza. Tra coloro che decisero di trasferirsi a P. Vi erano anche alcuni ebrei di San Vito al Tagliamento, i quali si costruirono un’abitazione provvisoria, in cui aprirono una sorta di osteria per i soldati della fortezza, dando in affitto anche letti e coperte e vendendo divise. Questa attività, tuttavia, fu causa di svariati incidenti, ivi comprese violenze fisiche, mentre i soldati prendevano cibi e vestiti senza pagare. Inasprendosi tale situazione, gli ebrei si rivolsero per chiesero aiuto alle autorità della fortezza, ma prima che queste potessero intervenire, uno scontro, in cui perirono quattro soldati e due ebrei, pose ine alla vicenda. Dalla lettera, che fu scritta dal figlio e nipote dei due uccisi, si apprende che il soggiorno ebraico a P. durò all'incirca sei mesi[2]. Da un documento del 1611 emerge che era stata auspicata l'istituzione di un banco feneratizio a gestione ebraica nella fortezza di P.[3], mentre negli anni Trenta del secolo era presente nella località la famiglia del banchiere Jacob Chiavris. Sembra, inoltre, che due fratelli ebrei di Chiavris ottenessero il permesso di stabilirsi qui con le famiglie, nel 1630[4]. Anche una ventina di anni dopo è segnalata la presenza israelitica a P., quando Isac Caprilis hebreo et banchiero in Palma ottenne in affitto, per tre anni, una casa posta nel borgo di Udine[5]. Avraham Chay Ortona di David[6] invitò nel 1642 Avraham Graziani, in seguito rabbino di chiara fama[7], ad assumere il posto di precettore a casa dei fratelli Caprilis, a P., progetto che, tuttavia, non andò in porto[8]. Nel 1654 si trovava a P., oltre ad Isac, anche Michel Caprilis e l'anno seguente anche un Donato Pincherle, abitante nel borgo di Udine e della fortezza[9]. Per porre rimedio alla esorbitantissima usura, di cui erano accusati gli ebrei, che pare prestassero, nei due banchi gestiti a P., al 15% per gli abitanti della fortezza e al 30% per i forestieri[10], il provveditore Foscarini auspicava che venisse istituito un Monte di Pietà[11] e, pertanto, nel 1664, espelleva Isac Caprilis con la moglie e gli altri correligionari, mentre il Monte veniva istituito, nel 1666[12]. Nel breve periodo tra l'espulsione e l'apertura del Monte, i feneratori si recarono abusivamente a P. per esercitarvi il prestito, venendo convocati al tribunale della fortezza, per discolparsi sia da tale attività, sia per aver aperto un banco a Jalmicco, vicinissimo alla fortezza stessa[13]. Dalla documentazione risulta che non siano stati, in seguito, ebrei a P.[14].
Bibliografia
Baron, S.W., Un responso in lingua italiana di Rav Avraham Graziano" (in ebr.), in Studies in Jewish Bibliography and Related Subjects in Memory of A.S. Freidus, New York 1929, sez. ebr., pp. 122-137.
Ioly Zorattini, P.C., Gli ebrei a Chiavris: cinque secoli di storia, in Memorie storiche forogiuliesi, LXI (1981), pp.87-97.
Ioly Zorattini, P.C., Insediamenti ebraici, in Castelli del Friuli vol. VI- La vita nei castelli friulani, Udine 1981, pp. 125-145.
Ioly Zorattini, P.C., Il prestito ebraico nella fortezza di Palma nel secolo XVII, in Studi storici Luigi Simeoni, XXXIII (1983), pp.271-276.
Mortara, M., Indice alfabetico dei rabbini e scrittori israeliti, Padova 1886.
Shulvass, M. A., La sorte degli Ebrei stanziatisi nella fortezza di Palmanova, in Idem, In the Grip of the Centuries. From the Middle Ages to New Times, Tel Aviv and Jerusalem 1960, pp. 103-106.
[1] Si tratta del manoscritto Storia delle sventure che accaddero in Italia (in ebr.), pubblicato da Shulvass, in In the Grip of the centuries, pp. 76-102. Nel manoscritto lo Shulvass riferisce di aver trovato anche copia della lettera in questione, introdotta e pubblicata da lui con il titolo La sorte degli Ebrei stanziatisi nella fortezza di Palmanova (in ebr.), nel summenzionato volume, pp. 103-106 e in Italia, I (1945), pp. 25-27.
[2] Shulvass, M.A., Il destino di 'coloni' ebrei nella fortezza di Palmanova (in ebr.), pp. 103-106.
[3] Il documento in questione e la relazione del provveditore Giovanni Pasqualigo, sono in Tagliaferri, A. ( a cura di ), Relazioni dei Rettori veneti in Terraferma, XIV, Provveditorato Generale di Palma(nova), Milano, 1979, p. 305, citato in Ioly Zorattini, P.C., Gli Ebrei a Chiavris: cinque secoli di storia, p. 89 .
[4] B.C.U., Archivium Civitatis Utini, vol. E, t. I, Ebrei, c.221r; cfr. anche Archivio delle Istituzioni di Ricovero e di Educazione di Venezia,Catecumeni, Atti giudiziari, frammento ms. inserito nel fascicolo Per li Poveri LL.CC. Salumieri e Consorzio de Casaroli, cc. 47r-58r., citato in Ioly Zorattini, P.C., op. cit., p. 89, nota 11.
[5] A.S.U., Archivio Notarile antico, b. 3358, notaio Bartolomeo Casalotto, Instromenti (1651- 1652), cc. 40v-41r, citato in ivi, p. 89, nota 13.
[6] Veronese, l'Ortona pubblicò nel 1652 l'opera Tiqqun ha-Olam. Mortara, M., Indice, p. 46.
[7] Su di lui, vedi la voce "Modena" della presente opera.
[8] Baron, S.W., Un responso in italiano di Rav Avraham Graziano (ebr.), pp. 126-127.
[9] A.S.U., Archivio Notarile Antico, b. 3358, notaio Bortolamio Casalotti, Prottocollo di scriture, instromenti, procure (1653-1654),
cc. 14v-15r; ivi (1665), , cc. 24r-25r, citato in Ioly Zorattini, P.C., Il prestito ebraico nella fortezza di Palma nel secolo XVII, p. 273, note 12 e 13.
[10] Ivi, p. 273.
[11] Ioly Zorattini, P.C., Insediamenti ebraici, p. 130.
[12] Cfr. Relazioni XIV, pp. 321-322, citato in ivi, p. 90, nota 15.
[13] Ivi, p. 273.
[14] Ibidem.