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Provincia di Fermo. Insediamento di epoca pre-romana, fu sotto l’abbazia di Farfa, la chiesa fermana, gli Sforza e nella prima metà ‘500 fu sede del governatore apostolico. Tornata a Fermo negli anni ’70 del XVI secolo, fu annesso allo Stato Pontificio nel ‘600.
Il camerlengo papale concesse nel 1534 una tolleranza e relativa proroga per poter fenerare qui a Guglielmo di Abramo Norsa[1]. Simile concessione fu data nel 1541 a magistro Davide di magistro Daniel di Lazaro ed a Prospero di Isacco[2].
Nel 1544 lo stesso privilegio venne, poi, concesso a Desiderio ed Isacco, figli di Guglielmo, sempre secondo le regole stabilite per gli altri banchieri nelle Marche, mentre nel nel 1551 fu la volta di Moyse de Taviti da Santa Vittoria e Giacobbe di Lazzaro Sacerdote da Viterbo[3].
Bibliografia
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.