Sezze

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Sezze

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Sezze ( [1]סצה, זיצי)

Provincia di Latina. Centro di origine latina, divenne una colonia romana nel IV secolo a.C. e nel medioevo fu libero Comune (dove risedettero per alcuni periodi anche i papi Gregorio VII, Pasquale II e Lucio III) e nel ‘300, sebbene per un breve periodo, fu retta dai Caetani. S. faceva  parte dello Stato della Chiesa.

 

Una presenza ebraica a S. si desume dal fatto che Elia di Yosef, che copiava nel 1433 a Termoli un manoscritto (il codice de Rossi 1032) per Mordekhai di Isaia di Termoli, veniva denominato “da S.” e presumibilmente di S. era anche un Meshullam che copiava il Pentateuco e i Profeti Anteriori nel XIV secolo[2].

Attestazione certa di ebrei nella località si ha da un documento del 1452 in cui papa Nicolò V confermò la vendita del lascito del fu Giacobbe di Moyse a Sezze, in seguito alla confisca dello stesso da parte della Camera apostolica nelle provincie di Campagna e Marittima[3].

Nel 1472 risultavano tassati della vigesima Mosce de Moscetto e Mosce de Angelo e nel 1524 pagavano questa ed altre tasse con gli ebrei delle provincie di Campagna e Marittima[4].

Un altro cenno alla presenza ebraica si desume da un atto del 1482, in cui  Eliezhar di Yosef  ha-Lewi ha-sefaradi (lo spagnolo) si dichiarava in credito per una somma di ducati con i fratelli Shabbetai e Daniele sino all’anno in cui si trovava a S.[5].

I banchieri che qui godevano della tolleranza da parte del Camerlengo papale furono i soci Maestro Sabbato, medico e Zaccharia di Giuseppe (esule da Napoli)(1541, 1545); Benedetto di Angelo (1545) e Oziel (Uziel) (1545, 1547); Sabbato di Angeloni (1545); maestro Mele, rabbino (1545); Salomone di Angelo dalla Sicilia (1545).[6]

Graziano Sacerdote da S. ottenne nel 1553 il perdono da papa Giulio III dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver assunto un assassinio per uccidere Salomone, essere stato condannato a morte e alla confisca dei beni, ma aver fatto pace con la famiglia del defunto[7]

Nell’elenco delle sinagoghe che, sino alla Bolla di espulsione del 1569, corrispondevano la tassa alla Casa dei Catecumeni di Roma, figurava anche quella di S. prima con 10 e poi con 12 scudi[8].

 

Sinagoga

Secondo una testimonianza appresa in loco, la sinagoga, di cui non vi è ormai traccia, avrebbe dovuto trovarsi nell’attuale via Marconi, dove sarebbe stato anche il quartiere ebraico[9].

 

Bibliografia

 

Cassuto, U., Gli ebrei a Firenze nell’età del Rinascimento, Firenze 1918.

Esposito, A., Una descriptio relativa alla presenza ebraica  nel Lazio meridionale nel tardo Quattrocento, in Latium, Rivista di Studi Storici, 2 (1985), pp. 151-158.

Freimann, A., Jewish Scribes in Medieval Italy, in Alexander Marx Jubilee Volume, New York 1950, pp. 230-342.

Pavoncello, N., Il IV Centenario dell’espulsione degli Ebrei dalla Campagna Romana, in  Israel LIV, nº16 (20 Febbraio 1969).

Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali prima del bando di Pio V, in Lunario Romano 1980 : Rinascimento nel Lazio, Roma 1980, pp. 47-77.

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.

 


[1] Questa traslitterazione risulta dal manoscritto di Elia di Yosef da Freimann, S., Jewish Scribes in Medieval Italy, p. 257.

[2] Freimann, op. cit., p. 257; p. 297. Sulla controversa identificazione di S., si veda Cassuto, U., Gli ebreiaFirenze nell’età del Rinascimento, Firenze 1918, p. 259.

[3]  Simonsohn,S.,  The Apostolic See, Doc. 899.

[4] Esposito, A., Una descriptio relativa alla presenza ebraica nel Lazio meridionale nel tardo Quattrocento, p. 156; Simonsohn, S., op. cit., doc. 960, 1316. Vedi anche doc. 1698, 2137, 2200, 2307, 2418, 2427, 2553, 2601, 2761.

[5] L’atto, datato 25 Nissan 5242 (corrispondente al marzo-aprile 1482), si trova nel Manoscritto n. 15 della Casa dei Neofiti di Roma, conservato nella biblioteca Vaticana. Sacerdote, G., I codici ebraici della Pia Casa dei Neofiti a Roma, Atti R. Accademia dei Lincei, Volume IX (1892-1893), parte I , cit. (senza indicazione della relativa pagina) in Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali prima del bando di Pio V, p. 58, n. 23.

[6] Simonsohn, S., op. cit., doc. 2065-6, 2489, 2502, 2505. 2519, 2552, 2665.

[7] Ivi, doc. 3160

[8] Pavoncello, N., Il IV Centenario dell’espulsione degli Ebrei dalla Campagna Romana, p. 3.

[9] Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali  prima del bando di Pio V, p. 58.

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