Maddaloni

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Maddaloni

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In provincia di Caserta, sull’Appia, addossata ai primi rilievi del Subappennino. Nel 1443 fu tassata per 253 fuochi fiscali, nel 1532 per  463.

Gli ebrei Abram e mastro Moyses, abitanti a Maddaloni, dove avevano un banco di prestito,  avendo deciso di trasferirsi a Capua o a Nola per motivi di sicurezza, poiché incombeva l’invasione del Regno da parte di Carlo VIII di Francia, ottennero dalla Camera della Sommaria  il 21 novembre 1494 di  potere bandire il riscatto dei pegni in loro possesso nel termine di venti o trenta giorni. Essi potevano portare nel luogo della  nuova dimora i pegni che non fossero stati riscattati, dando prima cauzione che li avrebbero conservati secondo i tempi e i modi stabiliti.

Anche Liuzo de Iacob decise per sua maggiore sicurezza e comodità  di trasferirsi con la famiglia e il banco a Sant’Agata dei Goti.  Il capitano di Maddaloni faceva però difficoltà a lasciarlo partire ed egli ricorse  alla Camera della Sommaria, presso la quale garantì con 300 ducati la restituzione dei pegni che avrebbe portato con sé. La Sommaria in data 6 gennaio 1495 comunicò al capitano di Maddaloni la garanzia e gli ordinò di permettere che il Liuzo se ne andasse con i pegni. Se questi però avessero superato il valore di 300 ducati, il banchiere avrebbe dovuto dare un’ulteriore garanzia corrispondente al valore maggiore accertato.  L’indomani 7 gennaio la Camera della Sommaria rinnovava al capitano l’ordine di lasciare partire il Liuzo e gli dava nuove istruzioni sui pegni. Se essi appartenevano a forestieri e questi acconsentivano che il banchiere li portasse con sé, egli poteva farlo senza impedimento alcuno; lo stesso poteva fare con i pegni che appartenevano a persone del luogo, se egli dava cauzione di tenerli e conservarli a istanza dei loro proprietari per il tempo debito e stabilito dai privilegi concessi ai giudei del Regno[1].


[1] Colafemmina, Documenti per la storia degli ebrei in Campania, (IV), pp.35-36, doc. 24;  Id:,  Documenti per la storia degli ebrei a Napoli e in Campania, pp. 22-25, doc. 21, 25; Ferorelli, Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 197; Silvestri, Gli ebrei nel regno di Napoli, p. 62.

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