Susa

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Susa

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Provincia di Torino. Centro romano, S. vide la propria storia legata ai Savoia già dal X secolo.

L'insediamento ebraico risale al 1551, quando il consiglio di S. concesse a Moysè de Palestro una licenza di abitarvi con la famiglia ed il socio e di prestare (exercere modo hebreorum). Al suo posto si trova, poi, Abramo Palestro Sacerdoti dal 1575 circa, che prestava denaro anche al Comune. Dal 1581 abitava a S. anche Moisè Meli di Turre e Lazarino Puggetto finanziava la loro attività bancaria con un prestito di 600 scudi[1].

Abramo fu anche tra i banchieri piemontesi beneficiari della tolleranza papale concessa nel 1584 dal cardinale Filippo Guastavillani ai banchieri ebrei del Piemonte, mentre un'altra tolleranza, datata tre anni più tardi, fu concessa ai fratelli Angelo e Lazzaro de Nantua per aprire un banco a S. e ad Avigliana[2].

Nel 1596 gli eredi di Abramo ottengono una conferma ducale della loro condotta[3] e sappiamo che Abramo aveva prestato grosse somme per il finanziamento delle forniture fatte per le truppe ducali (la monitione, di cui fu il deputato). Fu assassinato vicino a Bussoleno nell'estate del 1593 e gli sopravvissero la vedova Ricca e otto figli minorenni. Tra i tutori degli orfani figura il nonno (o zio) di Abramo, lo stesso Moisè Meli già ricordato[4].

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.

Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-90


[1] Segre, R., Piedmont, doc. 871, 1216, 1294, 1309. 

[2] Foa, S., Banchi e banchieri, p. 284 e segg.; Loevinson, E., Banques des prêts, p. 27.

[3] Segre, R., op. cit., doc. 1639.

[4] Ivi, doc. 1479 e segg., 1566, 1604.

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