San Damiano

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San Damiano

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Provincia di Asti. Fondato alla fine del '200, passò al Marchesato (poi Ducato) del Monferrato nel '300 ed a quello di Savoia, con la pace di Cherasco, nel 1630.

In questo insediamento di banchieri ebrei sono attestati Leo Segre e Moisè Belveroni dal 1570.

Nel 1576 invece fu banchiere a S. Benedetto Puggietto, prestatore anche ad Asti, Carmagnola, Crescentino e agente dell'Università ebraica del Piemonte[1].

Dal 1585 fenerò a S. anche Salomone Montalcino, e dopo la sua morte, l’ erede Emanuele, che pagava un introgio di 200 ducatoni ed un censo annuale di 25. Di queste cifre il Duca Vittore Amadeo I dette, nel 1636, 80 lire al suo musicista ebreo, Angelo de Rossi, mantovano, al quale la Duchessa destinò tutto la tassa annuale dal 1643 in poi. Nel 1649, quando il sonatore di liuto fu povero e decrepito, il Duca Carlo Emanuele I gli confermò la donazione vita natural durante[2].

Alla metà del '600 il Duca ridusse il censo annuale del banco a S. visto il guadagno ridotto per causa delle guerre e di mancamento in di lui facoltà (con riferimento a di Emanuele Montalcino). Angelo de Rossi diede il proprio consenso alla riduzione, dopo aver ricevuto quattro annate anticipate[3].

Nel 1708 vi erano ancora degli ebrei in S., ai quali fu ordinato di pagare le tasse alla cassella posta nella Comunità di Asti.

Il nucleo ebraico di S. era troppo piccolo per giustificare la creazione di un ghetto, quando la segregazione fu applicata agli ebrei del Piemonte negli anni venti del '700[4].

Bibliografia

Foa, S., Gli ebrei nel Monferrato nei secoli XVI e XVII, Casale 1914

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-90


[1] Foa, S., Monferrato, p. 73 e segg.

[2] Ivi, p. 83 e segg.; Segre, R., Piedmont, doc. 2090, 2146, 2166, 2172, 2232.

[3] Segre, R., op. cit.,doc. 2242

[4] Ivi, doc. 2532.

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