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Provincia di Cuneo. Abitata sin dall’antichità, dal Mille circa V. fu sottoposta ai vescovi di Torino e, successivamente, fu un feudo dei Conti di Verzuolo. Nel 1172 V. si sottomise ai Marchesi di Saluzzo e, verso il 1600, passò sotto i Savoia, che la diedero in feudo a diverse famiglie nobili.
Quello di V. fu un insediamento di banchieri ebrei, durante il periodo della fioritura del prestito in Piemonte nel '500 e '600. David Sacerdote fu il primo prestatore attestato e, nel 1590, pagò le tasse assieme agli altri banchieri ebrei del Marchesato di Saluzzo per la condotta, versando 15 scudi d'introgio e 4 di censo annuale[1]. I suoi privilegi furono confermati nel 1592, assieme a quelli degli altri correligionari del Marchesato[2].
Nel 1603 troviamo a V. come prestatore David Treves, attivo anche a Brossasco, che si vide la condotta confermata nel 1624[3].
Quando, nel 1708, fu introdotto dalla Comunità ebraica del Piemonte il sistema di tassazione interna della cassella, gli ebrei di V. dovettero depositare i loro soldi a Fossano.
Essi, infine, furono costretti a trasferirsi a Saluzzo, in seguito alla creazione dei ghetti nella regione[4].
Bibliografia
Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.