Cuorgné

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Cuorgné

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Provincia di Torino. Nell'Alto Medioevo Cuorgnè appartenne ai conti di Valperga ed in seguito la grande rivolta detta “tuchinaggio” (1386-1391), trasformata poi in guerra civile venne terminata da Amedeo VII di Savoia, il Conte Rosso, che assediò e conquistò C., imponendo la rappacificazione. Da quell'epoca il centro seguì le vicende sabaude.

La presenza ebraica a C. è attestata per la prima volta nel 1565, quando Maestro Moysè Verona vi abitava. Nel 1585 Moysè Lonigo e fratelli furono banchieri a C., mentre la tolleranza concessa dal cardinale Filippo Guastavillani, Camerlengo papale, nel 1584, ai banchieri piemontesi comprendeva anche i fratelli Moise, Abram e Giacobbe Verona, che, seguiti poi dagli eredi, continuarono a costituire un gruppo di prestatori nella località almeno sino al 1624. In quell'anno Gratiadio Lattes era attestato come un altro banchiere a C.[1].

La famiglia Verona proseguì comunque l’attività anche nel '700: i fratelli Abramo e Giacobbe ottennero, infatti, la proroga del loro privilegio ducale nel 1702[2].

Nel 1757 Salomone Basevi ed i suoi fratelli, nonché Ester Olivetti, vedova del defunto Moisè e tutrice del figlio minorenne Graziadio, chiesero il permesso di riprendere l'attività a C. , dove non abitavano però più, essendo stati costretti, nel 1736, a trasferirsi nel ghetto di Torino ed a rinunciare, pur temporaneamente, alla loro licenza. La famiglia Olivetti prestava a C. già dal 1624 e i suoi membri furono tra i ricevidori della lotteria (gioco del lotto detto del seminario). Sembra che, più tardi, riuscirono a dirigere la propria attività a C. direttamente da Torino, nonostante l'opposizione da parte dei banchieri torinesi[3].

Gli ebrei di C. facevano parte della Comunità del Piemonte e furono anch’essi compresi nel sistema dell'auto-tassazione (cassella), introdotto al principio del '700[4]

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.

Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 94 (1934), pp. 23-43.

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-90.


[1] Foa, S., Banchi e banchieri, p. 284 e segg.; Loevinson, E., Banques de prêts, p. 169; Segre, R., Piedmont, doc. 995, 1294, 1639, 1676, 1735, 1789, 2040.

[2] Segre, R., op. cit., doc. 3044.

[3] Ivi, doc. 2964, 3117, 3191.  

[4] Ivi, doc. 2532, 2787

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