Crevacuore

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Crevacuore

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Provincia di Biella. C. fu un Marchesato, che fece parte dei domini dei conti di Pombia e fu infeudata a diversi signori, ultimi dei quali i Ferrero-Fieschi.

Il primo ebreo a C. di cui si sappia il nome è il banchiere Ghersino (Grassino) Bachi, figlio del fu Giacobbe (1572). Nel 1587 Ghersino pagò al fisco 150 scudi per essere compreso nell'elenco ufficiale dei prestatori ebrei e nel "perdono generale" del 1586[1].

Negli anni seguenti si stabilì nella località un altro banchiere, Benedetto Puggetto, che prestava anche a Canale, Carmagnola e altrove in Piemonte. Alla sua morte, nel 1595, la vedova Leona Segre e suo fratello Vitta diventarono tutori dei figli minorenni che resiedevano a Casale Monferrato. Il lascito di Benedetto era costituito dai banchi di Masserano, C., Rocca d'Arazzo, Carmagnola, Livorno Ferraris ed Alba e da una casa ad Alessandria, in cui il defunto aveva abitato. I banchi furono amministrati da altri correligionari, uno dei quali, Ismaele di Benzion, abitante a Masserano, diventò socio in quello di C.  nel 1595[2].

Nel 1608, infine, Isacco e fratelli Sacerdoti ottennero una tolleranza da Pietro Aldobrandino, Camerlengo papale, per poter tenere banco per dieci anni a C. ed a Masserano[3].  

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.

Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.


[1] Foa, S., Banchi e banchieri, p 293; Segre, R., Piedmont, doc. 1052, 1408

[2] Segre, R., op. cit., doc. 1609

[3] Loevinson, E., Concession des banques de prêts, p. 72.

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