Masserano

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Masserano

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Provincia di Vercelli. M. fu un dominio dei signori di Casalvolone e dei vescovi di Vercelli, divenendo poi Marchesato e, nel 1590, principato. In seguito fu fatto feudo della famiglia Ferrero-Fieschi.

Quello di M. fu un insediamento di banchieri ebrei: la prima notizia risale al 1572, quando Simone Soave, abitante a Monza, trasferì al figlio Moisè i propri diritti nel banco di prestito di M.: questo fu, in effetti, il suo contributo alla dote della nuora Filippa de Laudi de Romanengo, alias Lipit. In seguito Moisè ottenne una licenza ducale per restare nei territori dei Savoia ed esercitare il prestito[1] e, nel 1581, fu beneficiario di una tolleranza emanata dal Camerlengo papale, il cardinale Aloisio Cornaro. Alla sua morte, nel 1593, Ismaele de Benzion, abitante a M., diventò direttore del banco e socio dei suoi eredi[2].

Anche altri banchieri risiedettero o, almeno, prestarono a M.: tra loro vi fu Benedetto Puggetto, che, morto nel 1594, lasciò il banco ai figli Salomone, Diana e Bonina, residenti a Casale Monferrato[3].

Nel 1608, invece, si trovava a M. Isac Sacerdote, banchiere, che ottenne una tolleranza dal Camerlengo papale[4].

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.

Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.

Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982-1986.


[1] Foa, S., Banchi e banchieri, p. 127 e segg.; Simonsohn, S., Milan, doc. 3559.

[2] Foa, S., op. cit., p. 107 e segg.; Segre, R., Piedmont, doc. 1621.

[3] Segre, R., op. cit., doc. 1609.

[4] Loevinson, E., Banque de prêts, p. 71 e segg.

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