Titolo
Testo
Provincia di Como. Posta sul omonimo lago di Como, in epoca comunale si sviluppò in borgo fortificato e divenne centro di una comunità rurale a carattere federativo partecipando alla guerra decennale tra Como e Milano (1118-1127). Fu capoluogo delle Tre Pievi (Dongo, G. e Sorico), che dal Medioevo alla dominazione spagnola si mantennero in Repubblica.
La prima notizia relativa ad una presenza ebraica a G. risale al 1459-1460, quando vi abitava il medico Angelo da Cesena, il quale, desiderando ottenere la licenza papale per praticare la medicina, ottenne solo l'aiuto del cancelliere ducale di Milano: pagò una caparra, ma non ottenne né la concessione né un rimborso della somma corrisposta[1].
Nel 1464 Angelo fu, poi, accusato di fornicazione con donna cristiana, ma, in seguito, l'accusa fu ritrattata. Un altro ebreo di G., invece, non fu così fortunato: egli dovette, infatti, scappare dalla località e gli furono tolti i beni, usati per costruire una chiesa. Ma la vicenda di Angelo, ad onor del vero, si protrasse fino al 1477, quando fu ufficialmente perdonato da Bona e Gian Galeazzo Sforza (1577), ottenendo, poi, il permesso di abitare nella valle di Lugano e di esercitarvi la medicina, sostenuto anche dalle popolazioni locali[2].
Bibliografia
Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982-1986.