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Provincia di Novara. Posta sul Lago Maggiore e abitata sin dall'antichità, nel XII secolo divenne parte dei domini dei Torriani. In seguito, dopo la battaglia di Desio (1277), appartenne ai Visconti e dal 1439 ai Borromeo. Nei primi decenni del XIV secolo divenne libero Comune sotto il governo dell'abbazia benedettina, ma, a partire dalla seconda metà del '400, le sue vicende si legarono a quelle del Ducato di Milano.
La prima notizia di una presenza ebraica ad A. risale al 1458: in quest'anno viene menzionato un Isacco, alias Zaccaria, riguardo al quale sappiamo che il podestà ricevette ordine di costringerlo a pagare la sua quota delle tasse imposte agli ebrei del ducato di Milano[1].
Nel 1566 Moisè del fu Marco de Levitis, abitante ad A., agente e procuratore per l'intera Comunità ebraica del Ducato di Milano, dichiarò di aver ricevuto diverse somme da alcuni correligionari di Pavia per la tassa semi-annuale dovuta alla contessa Caterina Bianca Stampa di Lodrone[2].
Nel 1590 Isacco del fu Giuseppe de Sacerdoti, residente ad A., sposò Colombina, figlia di Salomone de Levi, confermando di aver ricevuto la dote e promettendo di osservare le regole ebraiche vigenti su di essa. Isacco fu, inoltre, proprietario d'un banco da prestito sito nella piazza pubblica di A.[3].
Bibliografia
Segre, R., Gli ebrei lombardi nell'età spagnola, Torino 1973.
Segre, R., Il mondo ebraico nel carteggio di Carlo Borromeo, in Michael I (1972), pp. 163-260.
Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982–1986.