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Butera si trova alcuni chilometri a nord di Gela, in Val di Noto, e, inizialmente parte del demanio reale, dalla fine del '300 alla metà del '500 fu un feudo dei Santapau. Nel 1169 papa Alessandro III concesse a Riccardo Palmeri, arcivescovo di Siracusa, alcuni diritti, compreso il possesso del casale Iudecca quod est in confinio Buteriae. Abbiamo, poi, un fugace riferimento ad una presenza ebraica a B. agli inizi del '300[1] ed una comunità ebraica figura su un elenco relativo a tasse del 1457. All’interno di quest’ultimo, però, essa non è distinta da quella cristiana, cosicché non è possibile fare una stima delle dimensioni del nucleo ebraico. La presenza ebraica a B. sembra comunque essere stata di breve durata e di dimensioni modeste[2].
[1] Sella, Rationes decimarum Italiae…Sicilia, p. 92, enumera tra i beni che pagavano le decime a Butera un Beneficum decime de Iudayca, per gli anni 1308-1310. Vedi anche Simonsohn, Jews in Sicily, Doc. 188; Pirro, Sicilia Sacra, p. 623: Papa Alessandro III conferma nel 1169 all'arcivescovo di Siracusa il possesso del Casale Iudeccae quod est in confinio Buteriae.
[2] Simonsohn, Jews in Sicily, cit., Doc. 3342, pp. 6188, 6197, 6209, 6215, 6620, 6621, 6624, 6635, 6682, 6958, 7112, 8653, 8739, 8746, 9511, 9559, 9560, 9795, 9852, 9865, 9872, 9879, 9889, 10001, 10235, 10731, 10739, 10722, 10794, 10846, 11018, 11019, 11260. Sui rapporti degli ebrei con l'autorità, con le istituzioni comunitarie ed altri aspetti si veda la voce relativa alla città di Palermo.