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Zibello (ציבלו )
Provincia di Parma. Nel XV secolo era un feudo dei Pallavicino.
Nel 1468 il marchese Gian Francesco Pallavicino concesse un privilegio decennale a Simone Mazi di Baviera (Samuele di Meir di Baviera), autorizzandolo ad insediarsi a Z. ed a godere delle usuali agevolazioni, tra cui l'esenzione dall'obbligo del segno. Nell'esercizio dell'attività feneratizia, il tasso di interesse praticabile da Simone era del 30% annuo.
Due anni dopo, il duca Galeazzo Maria ordinò ai marchesi Giovanni Ludovico e Pallavicino Pallavicini di intervenire perché Salomone di Abramo, residente a Z. (Gibello, nel documento)[1], non fosse ingiustamente privato delle sue proprietà, dopo che questi si era appellato a lui, lamentando l'abuso di cui era stato vittima da parte dei doganieri di Busseto.
Qualche anno dopo, Salomone di Abramo di Z. appare nuovamente in un documento in cui si rievoca l'appello rivolto al duca perché intervenisse in suo favore, dato che, mentre viaggiava insieme alla famiglia da Frascarollo a Z., con un carro pieno di vino e di effetti personali, questi gli erano stati confiscati dai doganieri, nonostante avesse mandato il conducente del carro a pagare il dazio. Nel documento in questione, Salomone pregava il Duca di provvedere affinché il podestà di Cremona gli facesse restituire dai doganieri ciò che era di sua proprietà[2].
Non ci restano altre attestazioni della presenza ebraica in loco.
Bibliografia
Luzzati, M., Banchi e insediamenti ebraici nell'Italia centro-settentrionale fra tardo Medioevo e inizi dell'Età moderna, in Vivanti , C. (a cura di), Storia d'Italia , Annali 11, Gli ebrei in Italia, Torino 1996, pp. 175-235.
Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, Jerusalem 1982-1986..
[1] Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, I, doc. 1255.
[2] Simonsohn, S., op. cit., I, doc. 1086, 1255, 1542. Il banco di Z. viene menzionato anche da Luzzati, M., Banchi e insediamenti ebraici nell'Italia centro-settentrionale, p. 202.