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Provincia di Forlì. Il nome di M. è attestato per la prima volta intorno al Mille, ma l’area era abitata già in epoca preistorica. Il centro passò nei secoli sotto il dominio dei Malatesta di Cesena, degli Aldobrandini e dei Doria Landi Pamphili.
Una presenza ebraica a M. è menzionata, pur senza indicazioni cronologiche precise dal XV secolo, se non prima[1]. Per un riferimento preciso, occorre aspettare il 1433, quando tra gli ebrei di alcune località, che si appellavano al Malatesta per la revoca del bando sull'obbligo del segno, rappresentati da Musetto di Angelo e Leone di Genatano, figuravano anche quelli di M.[2].
Bibliografia
Larner, J., The Lords of Romagna, London 1965.
Muzarelli, M.G., Ebrei e città d'italia in età di transizione : il caso di Cesena dal XIV al XVI secolo, Bologna 1984
Roth. C., J.E., alla voce “Meldola".
Volli, G., Gli ebrei a Lugo, in Studi romagnoli, 4 (1953), pp. 143-183.
[1] Larner, J., The Lords of Romagna, p. 134. L'esistenza di un nucleo ebraico a M. viene ricordata anche dal cognome Meldola (Volli, G., Gli ebrei a Lugo, p. 150, n. 22). Tra i Meldola, vi è anche la famiglia d'origine sefardita, stanziatasi a M. nel XV secolo, da cui discesero rabbini e studiosi di prestigio, vissuti, tuttavia, altrove, come Yaaqov Meldola, rabbino a Mantova, nel XVI secolo e il figlio, Shemuel (Meldola o Mendola), dedito agli studi rabbinici e all'esercizio della medicina alla corte mantovana. In seguito, la famiglia si trasferì a Livorno e in svariati centri europei, dove i suoi membri si distinsero come rabbini, stampatori e capi della Comunità (Roth, C., J.E,, alla voce "Meldola").
[2] Muzzarelli, M.G., Ebrei e città d'Italia in età di transizione, p. 88.