Ostuni

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Ostuni

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Provincia di Brindisi. Sorge su tre rilievi - dei quali il più eminente è occupato dal borgo medievale - a pochi chilometri dall’Adriatico, a nord del capoluogo. Appartenne alla contea di Lecce (1194-1218), al principato di Taranto (1294-1463) e al ducato di Bari (1507-57). Sede vescovile dall’XI secolo[1], nel 1443 era tassato per 230 fuochi e nel 1532 per 705.

 

La documentazione più antica relativa alla presenza ebraica in città finora nota risale all’età aragonese e parla di un nucleo di giudei fatti cristiani. Nel 1467, infatti, i neofiti di O. ottennero, con quelli di Taranto, Monopoli, Martina e altre località pugliesi, una lettera di remissione generale di qualsiasi crimine commesso fino alla data dello stesso privilegio, cioè il 22 luglio di quell’ anno[2].

I neofiti tornano alla ribalta nel 1495, quando  la città fu occupata dai soldati di Carlo VIII di Francia sceso alla conquista di Napoli. Fra le grazie che gli ostunesi chiesero al nuovo sovrano, ci fu quella di poter devolvere in vantaggio della cattedrale, che non era stata ancora ultimata, le somme che alcuni cittadini dovevano agli iudei marrani e christiani novelli, e le robe di questi, i quali, si dice, le avevano acquistate con il sudore, fatighe et sangue dei cittadini. Chiesero che per la stessa cattedrale fossero utilizzati i proventi della dogana di O. dal tempo in cui il nuovo re era arrivato e che restasse confermata la donazione dei beni che il neofita Goffredo aveva fatto di sua buona, libera e schietta volontà alla città. Il re concesse che l’università si appropriasse della metà del denaro dovuto ai cristiani novelli e della metà delle entrate doganali e quanto alla conferma della donazione, essa fu concessa, a patto che realmente non fosse stata estorta con la violenza e il timore[3].

Due ricchi mercanti ebrei, Leone e Mattia Mazza, abitavano a O. nei primi decenni del Viceregno spagnolo. Nel 1521 e nel 1523 essi acquistarono a Bari da Ludovico Maraveglia di Milano due grosse partite di panno fioretto. Nel 1535 la comunità di O. versò 182 ducati e un tarì quale quota del contributo dovuto dai giudei di Terra d’Otranto alla Regia Corte. La somma dovuta da tutti i correligionari della provincia era di 2352 ducati, 4 tarì e 10 grani[4].

Nell’ottobre  1575 sul litorale di O. fecero naufragio alcuni mercanti ebrei sudditi dei turchi. La Camera della Sommaria, in data 22 maggio 1577, stabilì che tutti i beni e le persone degli ebrei spettassero al Regio Fisco, ma tre di loro fecero ricorso e riuscirono, con un nuovo decreto della Sommaria del 26 febbraio 1580, ha recuperare la libertà, ferma restando la perdita dei beni. Nella decisione aveva avuto il suo peso la loro appartenenza ad un popolo che non era de iure nemico dei cristiani, come erano invece ritenuti i turchi[5].

Forse portava al cimitero ebraico il viottolo campestre, a sud del centro storico, denominato Passaturu te li giutei: la zona è attualmente urbanizzata e il toponimo è diventato  Via Passatoio dei Giudei.

 

 Bibliografia

 

Codice Diplomatico Brindisino, a cura di Monti, G.M. – Pastore Doria, M., Trani 1940-2006.

Colafemmina, C. – Corsi, P. – Dibenedetto, G. (a cura di), Gli Ebrei in Terra di Bari durante il Viceregno spagnolo. Saggio di ricerche archivistiche, Bari 2003.

Ferorelli, N.,  Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al XVIII secolo, Torino 1915.

Moschetti, C.M.,  Questioni di diritto pubblico marittimo negli scritti dei giuristi napoletani della prima metà dei Seicento, Napoli 1984

Pepe, L., Il Libro Rosso della città di Ostuni. Codice Diplomatico compilato nel 1609 da Pietro Vincenti, ed ora per  la prima volta pubblicato con altri diplomi e note, premesse le notizie biobibliografiche del Vincenti,  Valle di Pompei 1888.Pepe, L., Storia della città di Ostuni dalle origini al 1463, Ostuni 1916.

Pepe, L., Storia della città di Ostuni dal 1463 al 1639, Trani 1894.

Vallone, G., Otranto e il diritto dei turchi, in Archivio Storico Pugliese 38 (1985).

 

 


[1]Pepe, L. Storia della città di Ostuni dalle origini al 1463, Ostuni 1916; Id.,  Storia della città di Ostuni dal 1463 al 1639, Trani 1894.

[2] Codice Diplomatico Brindisino XII, p. 473, nota 2.

[3] Pepe, L., Il Libro Rosso della città di Ostuni, pp. 152, 154.

[4]Gli Ebrei in Terra di Bari durante il Viceregno spagnolo. Saggio di ricerche archivistiche, a cura di C. Colafemmina, G. Dibenedetto, Bari 2003, pp. 42-43, 49-50, nn. 81-82, 1002; Ferorelli, N.,  Gli ebrei nell’Italia meridionale, pp. 235-236.

[5] Cfr. Moschetti, C.M.,  Questioni di diritto pubblico marittimo negli scritti dei giuristi napoletani della prima metà dei Seicento, Napoli 1984, pp. 165-185; Vallone, G., Otranto e il diritto dei turchi, in Archivio Storico Pugliese 38 (1985), pp. 103-110.

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