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Nel 1543 fu concessa al medico Magister Ioseph Gai di Lanciano la licenza di gestire un banco ad A. La concessione, di validità triennale, fu rinnovata per altri tre anni nel 1545, associando a Ioseph la moglie Flora: entrambi comparvero anche in un’ulteriore conferma, stavolta annuale, accordata nel 1548. Nel frattempo, però, Magister Ioseph doveva essere deceduto, perché nel 1549 la licenza fu concessa alla sola Flora, che è detta figlia di Emanuel[2]. D’altronde, l’esattore della vigesima registra nel 1550 la presenza qui di un nucleo ebraico intestato a Fiore (la predetta Flora) dal quale riscuote il pagamento di 1 ducato e 60 bolognini dovuto per due vigesime, mentre riceve un altro pagamento, di 80 bolognini, da Michele di Ceprano[3].
Bibliografia
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, 1991.
Stirpe, M., Presenza ebraica nel Lazio meridionale alla metà del Cinquecento, in Latium, Rivista di Studi Storici, 5 (1988), pp. 19-33.
[1] La specificazione è attestata già nel secolo XVI e fu assunta per distinguersi da un altro Anticoli laziale, detto nel 1872 di Campagna; nel 1911 mutò il nome in quello di Fiuggi, la nota cittadina termale.
[2] Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, doc. 2246, 2527, 2740, 2847.
[3] Stirpe, M., Presenza ebraica nel Lazio meridionale, pp. 25, 30.