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Nettuno (נטונו)
Provincia di Roma. Posta sulla costa tirrenica a sud di Roma, N. faceva parte dell’antica Antium fondata dai Latini. A seguito dell’invasione saracena del IX secolo il centro fu ricostruito più a nord. Nel Medioevo fu un feudo dei Tuscolo, dei monaci di Grottaferrata e dei Frangipane. Nel ‘400 N. fu un feudo dei Colonna, e agli inizi del Cinquecento passò ai Borgia, per poi tornare nuovamente ai Colonna e passare, sul finire del secolo, agli Aldobrandini.
Papa Clemente VII nel 1524 nominò tre ebrei collettori della vigesimada esigere dagli ebrei di alcune provincie della Chiesa, compresi quelli di N[1].
Nel 1548, poi, il camerlengo papale concesse a Giuseppe di Abramo Abudarram, cittadino romano, la licenza di poter cambiare monete a N. o altrove nei territori della Chiesa[2].
Nell’elenco delle sinagoghe che, negli anni 1560-1565, pagavano il tributo alla Casa dei Catecumeni di Roma veniva menzionata anche quella di N., che corrispondeva prima 10 e poi 12 scudi.
Mancano, allo stato attuale, ulteriori tracce della presenza ebraica nella località[3].
Bibliografia
Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali prima del bando di Pio V, in Lunario Romano 1980: Rinascimento nel Lazio, Roma 1980, pp. 47-77.
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.