Nepi

Titolo

Nepi

Testo

Nepi ( נפי)

Provincia di Viterbo. Città falisca, divenne un’alleata di Roma, che poi abbandonò all’epoca della seconda Guerra Punica. A partire dal IV secolo N. fu sede vescovile, nel XII divenne un Comune e dal XIII un feudo che passò dai Vico agli Orsini e ai Colonna, finché con gli Sforza non fu elevata a ducato. Nella prima metà del Cinquecento N. tornò sotto il dominio diretto della Santa Sede, per poi essere dichiarata indipendente sotto Sisto V.

 

Nel 1493, papa Alessandro VI elargì una concessione relativamente fuori dall’ordinario agli ebrei di N., insieme a quelli del Patrimonio e di Vetralla, esentandoli dal pagamento delle tasse dovutegli, ivi compresa la vigesima, e confermando i privilegi già concessi loro dai suoi predecessori.

Più di quarant’anni dopo, Magister Bonaiuto di Magister Salomone, medico a N., ricevette l’esenzione a vita dalla vigesima, estesa poi anche alle figlie e ai loro mariti, mentre, nel 1549, gli ebrei locali, insieme a quelli del Patrimonio e di Orvieto, ricevettero la conferma dei privilegi e il perdono generale in seguito al pagamento della vigesima.

Ulteriori testimonianze della presenza ebraica si hanno poi da svariati documenti successivi, che si riferiscono agli israeliti di una serie di località, tra cui questa, in relazione alla vigesima e ad altre iniziative prevalentemente fiscali[1].

N. si trova, inoltre, nell’elenco delle sinagoghe che, sino alla Bolla di espulsione del 1569, corrispondevano la tassa alla Casa dei Catecumeni di Roma, all’atto di versare prima 10 e poi 12 scudi[2], mentre nel registro delle circoncisioni effettuate da Yehiel Coen Manoscrivi ne figura una effettuata qui nel 1585[3].

Due anni più tardi (1587), dopo la Bolla di Sisto V, è ivi attestata la presenza di Michele di Gemma (Gemmano?, Forlì), ebreo, che abitava precedentemente a Roma[4].

Il cognome “Di Nepi” ( “Neppi” ) è rimasto a ricordare l’esistenza di un gruppo ebraico nella località prima dell’espulsione[5].

 

 

Bibliografia

 

Loevinson, E., La concession  de banques de prêts aux Juifs par les Papes des seizième et dix-septième siècles, REJXCIV (1933), pp. 167-183.

Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali prima del bando di Pio V, in Lunario Romano 1980: Rinascimento nel Lazio, Roma 1980, pp. 47-77.

Ravenna, A.,  Appunti storici sulle comunità del Lazio, RMIXVII (1951), pp. 305-311.

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.

 

[1] Simonsohn, S. The Apostolic See and the Jews, doc. 1141, 1710, 2549, 2827, 2964, 2987, 2988, 3003, 3011, 3087, 3088; Idem, History, p. 176; pp. 430-431.

[2] Pavoncello, N., Le comunità ebraiche laziali, p. 64.

[3] Ravenna, A.,  Appunti storici sulle comunità del Lazio, p. 310; Pavoncello, Le comunità ebraiche laziali, p. 64.

[4] Loevinson, E.,  La concession  de banques de prêts aux Juifs par les Papes des seizième et dix-septième siècles, p.  168.

[5] Per  “Neppi” autori di opere edite e manoscritte, v. Mortara, Indice, p. 44. 

Geolocation