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Provincia di Roma. Situata nell'alta valle del Sacco, alle falde dei monti Lepini, si sviluppò a partire dal XII secolo con il nome di Montefortino, ma nel 1873 ha assunto il nome di Artena, a ricordo di una antica città dei Volsci, che si riteneva sorgesse nell’area. M. fu un feudo dei Conti di Segni e dei Colonna. Nella prima metà del XVI secolo subì tre distruzioni, l’ultima delle quali, pressoché totale, ad opera dei soldati di Paolo IV, nemico dei Colonna, nel 1557.
Un piccolo insediamento ebraico è qui attestato nel 1476. Le tragiche vicende politiche avranno inciso sulla permanenza degli ebrei nella località: una testimonianza ad essa relativa è, comunque, presente in un atto notarile rogato nel 1544 nella vicina Cori e in cui Crescenzo, figlio di Prospero di Mosè Grosso, dichiara di avere ricevuto dal suocero Angelo Isahi di M. 36 ducati in denaro e 34 in panni come dote della moglie Allegrezza[1].
Bibliografia
Esposito, A., Una descriptio relativa alla presenza ebraica nel Lazio meridionale nel tardo Quattrocento, in Latium, Rivista di Studi Storici, 2 (1985), pp. 153-154.
Pesiri, G., Appunti sulla comunità ebraica di Cori tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI (1496-1546), inYpothèkaiIII (1987), pp. 25-68.
[1] Esposito, A., Una descriptio relativa alla presenza ebraica nel Lazio meridionale, pp. 153-154; Pesiri, G., Appunti sulla comunità ebraica di Cori, p. 60, n. 119.