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Provincia di Roma. Compreso nella provincia denominata “La Teverina” e nominato per la prima volta nel diploma di Lotario I dell’anno 840, era proprietà dei Colonna e degli Orsini.
F. si caratterizzò per essere un insediamento di banchieri ebrei: il camerlengo papale concesse nel 1549 una licenza valida tre anni per poter fenerare qui a Prospero di Sabbatuccio da Vicovaro, ai membri della sua famiglia e soci, secondo la condotta già stabilita tra gli abitanti di F. e lo stesso Prospero[1]. Nel 1550, poi, un uguale permesso venne dato a Ioseph Lune da Piperno, alias Veneziano, mentre nel 1555 fu la volta di Gabriele, figlio di Abramo Lenitieri da Lavinia, e Giacobbe di Moysè Sacerdote da Sora[2].
La comunità di F. figura nel 1551 tra quelle alle quali fu ordinato dallo stesso camerlengo di pagare le tasse papali e di radunarsi, a tal fine, a Velletri[3]: papa Giulio III confermò in quell'anno agli ebrei di F. i privilegi, e concesse loro un perdono generale, in seguito all'impegno a corrispondere la vigesima[4].
Ancora nel 1551, infine, il camerlengo impose agli ufficiali di F. e di altre località di inviare a Roma gli ebrei proprietari di più di 30 scudi per essere tassati lì, se ciò fosse stato richiesto dai rappresentanti delle comunità[5].
Bibliografia
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.