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Provincia di Viterbo. Situato ai piedi dei Monti Cimini, lungo la via Flavia, il centro fu fondato all’epoca dei Falisci con il nome di Falerii Veteres e passò poi nell’orbita romana. Dopo un periodo di abbandono a seguito delle guerre gotiche e del passaggio dei longobardi, C. fu nel basso Medioevo coinvolta nelle lotte tra le famiglie dei Di Vico e dei Savelli, per tornare saldamente sotto la Santa Sede dal 1426. Strategicamente rinforzata sotto il pontificato di Alessandro VI, nel XVI secolo la cittadina subì gli attacchi dei Lanzichenecchi, che non riuscirono però a conquistarla.
Gli ebrei di C. figuravano nel 1551 tra quelli che ottennero da papa Giulio III la conferma dei propri privilegi ed un perdono generale di tutti i delitti, dietro pagamento della vigesima. Essi si riunirono allora a Velletri e pagarono le tasse alla Camera Apostolica con gli altri gruppi di correligionari dello Stato della Chiesa[1].
Nel 1587 alcuni ebrei ottennero dal camerlengo papale, dietro corresponsione di un tributo, il permesso di dimorare nella cittadina. Essi, nello specifico, erano: Zaccaria figlio del fu Nello, Abramo figlio del fu Isacchino,Guglielmo figlio di Davide, Dattilo figlio di Giacobbe, Giuseppe figlio di Samuele ed i fratelli Emanuele e Abramo di Joseph di Emanuele[2].
Bibliografia
Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991